
Dopo le indiscrezioni su sue presunte dichiarazioni rese agli inquirenti sul caso Bova, Federico Monzino ha deciso di affidare un comunicato stampa ai social per negare qualunque tipo di scambio che ci sarebbe stato alla base dell'invio dei messaggi di Raoul Bova a Fabrizio Corona. Monzino ha sempre dichiarato di averlo fatto spontaneamente, con l'approvazione (almeno iniziale) anche di Martina Ceretti. Versione confermata anche da Corona, che ha sempre dichiarato di aver pubblicato con il consenso.
"Desidero fare chiarezza e smentire con fermezza le gravi accuse che mi sono state attribuite in merito agli articoli recentemente pubblicati da alcuni organi di stampa. Smentisco categoricamente ogni asserzione che mi vedrebbe coinvolto in vicende illegali, inclusi il presunto ricevimento di 1000 euro e il contatto con un 'pusher' fornito da Fabrizio Corona", scrive Monzino nella sua storia Instagram, consapevole che in queste settimane sono in molti a "spiare" tra i suoi contenuti. Tali affermazioni, ha aggiunto il pr, "sono completamente false e infondate. Non ho mai ricevuto alcuna somma di denaro, né alcun numero di contatto relativo ad attività illecite. Le notizie riportate sono basate sul falso, e rappresentano un attacco alla mia reputazione professionale e personale".
Monzino ritiene anche "assolutamente inaccettabile" che "vengano messe in circolazione informazioni false che possano danneggiare la mia immagine e la mia integrità". Per tale ragione, si legge ancora nel comunicato, "sono costretto ad avviare tutte le azioni legali necessarie per tutelare i miei diritti. Ciò include, ma non si limita, a cause legali per diffamazione e per il danneggiamento della mia reputazione, con richiesta di risarcimento per i danni morali e materiali subiti". In una seconda storia, meno impostata della prima, con uno stile che sembra dettato dall'impeto, il pr aggiunge: "Poi sicuramente lo conoscono loro il contenuto delle mie dichiarazioni, giusto? Dichiarazioni coperte dal segreto istruttorio. Ma finitela di costruire notizie sulla base di falsità e di cercare il clamore con informazioni completamente prive di fondamento".
Fabrizio Corona per il momento tace su questo punto e dall'indagine non emergono elementi nuovi significativi che possano aggiungere qualcosa a quanto già detto. Raoul Bova ha scelto la strada del silenzio, al pari di Martina Ceretti che ha disattivato i suoi profili social. Per l'attore parlano gli avvocati che ha scelto per seguirlo in questa spinosa vicenda.