Le indagini, il brutale omicidio e le parole benevole sul killer. Il Csm pronto a muoversi sulla pm di Rovereto

L'intervista rilasciata dal pm Del Tedesco ha scosso le coscienze e ora dal Csm c'è l'intenzione di approfondire: "Vogliamo capire se ci siano state delle responsabilità o delle negligenze"

Le indagini, il brutale omicidio e le parole benevole sul killer. Il Csm pronto a muoversi sulla pm di Rovereto
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Non poteva che far discutere l'intervista rilasciata dal pm Viviana Del Tedesco sul caso di Rovereto, dove uno straniero, Nweke Chukwuka, ha ucciso senza pietà una 61enne, Iris Setti, a scopo di rapina e probabilmente violenza sessuale. Ora, anche il Csm ha deciso di muoversi, per capire se possano emergere profili di incompatibilità proprio a seguito di quelle dichiarazioni. Ci sono diversi passaggi che lasciano quanto meno interdetti in quell'intervista e che ora saranno accuratamente verificati per stabilire se ci siano state irregolarità.

"Aveva una puntualità nel fare la firma che se gli studenti di oggi fossero così puntuali a scuola saremmo a cavallo. Era anche collaborativo, una persona assolutamente corretta", dice Del Tedesco al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro riferendosi all'obbligo di firma dell'uomo, scattato dopo le misure cautelari in carcere e ai domiciliari per l'aggressione dello scorso anno a un ciclista e ai carabinieri. Il pm insiste anche sul fatto che sarebbe dovuta essere la famiglia a prendersi cura di Chukwuka, quella stessa famiglia che lo aveva denunciato per aggressione e che per salvare la propria incolumità lo aveva allontanato. Diverse le richieste da parte dei congiunti di effettuare un Tso all'uomo, pare tutte inascoltate.

Ma non solo, perché Del Tedesco sminuisce anche le ricostruzioni di chi, oggi, lamenta la pericolosità dell'uomo che pare amasse trascorrere molto del suo tempo nel parco. A La Verità, infatti, il pm ha spiegato: "Lo si vedeva al parco che si allenava... E poi io non lo so cosa sia successo. È un uomo che fisicamente è spettacolare. Quello lì doveva andare a fare le Olimpiadi, a fare i mondiali di pugilato, non lo so... Mi capisce? Quello lì doveva andare in pista! Sono personaggi molto forti e io lo vedevo sempre". Anche sulla questione droga, Del Tedesco ha una visione molto personale: "Che poi la droga... Quella roba lì, bisogna vedere... È vero, non è vero... Arrestato in flagranza con 56 dosi, la responsabilità... Bisogna vedere... Soprattutto in quelle indagini lì... Si fa il nome... Poi bisogna vedere...".

L'avvocato Claudia Eccher, componente laico del Csm insieme a Isabella Bertolini, ha annunciato che intende procedere per far chiarezza, "per capire come sono state condotte le indagini e come sono stati trattati i fascicoli". Infatti, sul tavolo non c'è solo il fascicolo relativo all'omicidio di Iris Setti ma anche quello di Mara Fait, uccisa da Ilir Ziba Shehi, reo confesso dell'omicidio avvenuto lo scorso 28 luglio a Noriglio, in Trentino a colpi di accetta. Gli avvocati dell'infermiera hanno raccontato che Fait avesse inoltrato una richiesta di codice rosso a propria tutela, che era stata rigettata dal pm con motivazione: "Che le persone non vadano d’accordo è un discorso, che poi si arrivi ad un omicidio è un altro". Entrambi i fascicoli sono trattati dal pm Viviana Del Tedesco.

Per tale ragione, Eccher spiega: "Ci siamo già interfacciati con il ministero, che ci ha chiesto di raccogliere la documentazione dei due casi".

L'avvocato ha aggiunto: "Gli strumenti che ha il Csm sono quelli di aprire le pratiche per valutare eventuali profili di incompatibilità, nonché la professionalità e la correttezza dei magistrati. Vogliamo capire se ci siano state delle responsabilità o delle negligenze da parte dei magistrati"

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