Massimo Adriatici, ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia) per la Lega, il 20 luglio 2021 con un colpo di pistola pose fine alla vita di Youns El Boussettaoui, cittadino marocchino di 39 anni. La tragedia si consumò in Piazza Meardi, nel centro di Voghera. Secondo la ricostruzione degli inquirenti e quanto emerso in aula, al culmine di una lite e di una colluttazione innescata, a detta di Adriatici, da un’aggressione improvvisa subita dall'assessore, partì un colpo dalla pistola calibro 22 che Adriatici portava con sé, in virtù di un porto d’armi per difesa personale concesso per la sua carica. Per lui, il procuratore di Pavia Fabio Napoleone ha chiesto la condanna a 11 anni e 4 mesi.
L'ex assessore si difese parlando di essersi sentito vittima di una "violenza improvvisa e inaudita" che lo aveva gettato in uno stato di confusione. Inizialmente, la Procura contestò ad Adriatici il reato di eccesso colposo di legittima difesa. Si ipotizzava, cioè, che avesse reagito in modo non proporzionato all'aggressione subita, ma senza l'intenzione di uccidere. Successivamente, la procura ha riqualificato il reato in omicidio volontario, basandosi sull'analisi delle telecamere di sorveglianza e su ulteriori elementi che suggerivano che Adriatici, pur in un contesto di lite, avesse accettato il "rischio" dell'evento fatale (dolo eventuale). Per il processo, Adriatici ha optato per il rito abbreviato e la sentenza è attesa per il prossimo 30 gennaio.
"Non sono un assassino, non ho ucciso con volontà", ha dichiarato il passato Adriatici. "Siamo contenti che il processo si svolgerà in tempi brevi e restiamo molto fiduciosi. Lasciamo che tutti facciano il loro lavoro", ha detto il suo avvocato quando è stato ammesso il rito abbreviato al termine dell'udienza preliminare.
Al momento non sono state rilasciate dichiarazioni da parte di Adriatici e dei suoi avvocati. Con il rito abbreviato, in caso di condanna, si arriverà a uno sconto di pena di un terzo, quindi si arriverà a 9 anni circa.