Caso Resinovich, la procura di Trieste annuncia la riesumazione del cadavere

A due anni dalla morte di Liliana Resinovich, la procura di Trieste entro fine mese riesumerà il corpo della donna per ulteriori esami

Screen Quarto Grado
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La procura di Trieste ha annunciato la riesumazione del corpo di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa da Trieste il 14 dicembre del 2021 e trovata morta il 5 gennaio successivo nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. L'operazione verrà eseguita entro la fine del mese. La riesumazione è stata "segnalata come opportuna" dalla consulente della procura, Cristina Cattaneo. La notizia era già stata anticipata da generale Luciano Garofano durante la trasmissione Quarto Grado: "Sicuramente si procederà a una nuova autopsia, tutti noi sappiamo che ci sono delle contraddizioni da comprendere e sappiamo che spesso una nuova autopsia può svelare elementi che inizialmente potrebbero non essere stati chiariti".

L'obiettivo è di individuare esattamente il giorno della morte della donna, il cui cadavere è stato trovato all'interno di due sacchi della spazzatura e la testa chiusa in altri sacchetti di nylon. Ma si cercherà anche di determinare quale sia stata la causa reale della sua morte, che al momento non è ancora stata stabilita con certezza. Il caso è ancora un giallo: la procura di Trieste, convintasi che si tratti di un suicidio, aveva chiesto l'archiviazione del caso. Una richiesta che non ha incontrato il favore del gip, che ha disposto l’iscrizione a carico di ignoti per il reato di omicidio volontario e non più il sequestro di persona, evidenziando 25 punti che devono essere approfonditi in questo caso.

La morte della donna è effettivamente piena di buchi neri e di incompletezze. Alcune settimane fa il perito medico legale della famiglia di origine di Liliana Resinovich, il prof. Vittorio Fineschi, ha rilevato che ci sono stati molti errori nel ritrovamento del cadavere.

"Quell’accertamento non ha seguito prassi e metodologia medico legale e così si sono persi tanti elementi che potevano chiarire il caso", ha detto il perito. Trovare una discriminante che permetta di accertare con sicurezza il suicidio o l'omicidio potrebbe cambiare il corso delle indagini e far luce su uno dei misteri irrisolti del nostro Paese.

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