Catania, 13enne stuprata da sette egiziani. Confermata la condanna a 12 anni per uno degli aggressori

Lo stupro avvenne nei bagni pubblici di Villa Bellini. L'egiziano che per primo abusò della ragazzina è stato condannato a 12 anni e 8 mesi di carcere anche in Appello

I Ris durante il sopralluogo nei bagni di Villa Bellini a Catania
I Ris durante il sopralluogo nei bagni di Villa Bellini a Catania
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La Corte d'Appello di Catania ha confermato anche in secondo grado di giudizio la condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione per l'egiziano che per primo stuprò una 13enne nei bagni pubblici di Villa Bellini, antico giardino del capoluogo etneo, a gennaio dello scorso anno. Lo riporta il quotidiano La Sicilia. Prima che il collegio giudicante si riunisse in camera di consiglio per deliberale, l'imputato ha rilasciato dichiarazioni spontanee, respingendo ogni addebito. I giudici hanno confermato anche i risarcimenti a carico della vittima, assistista dall'avvocato Cecilia Puglisi, e dell'ex fidanzato, rappresentato dall'avvocato Eleonora Baratta.

Il branco di sette egiziani e la violenza sessuale

La drammatica vicenda risale al 30 gennaio del 2024. La 13enne si trovava a Villa Bellini in compagnia dell'allora fidanzatino. Non appena i due ragazzi uscirono dalla toilette vennero accerchiati da un gruppo composto da sette cittadini di nazionalità egiziana, due dei quali minorenni. Uno di essi trascinò la ragazzina in bagno e ne abusò. Nel frattempo gli altri immobilizzarono e malmenarono il fidanzato. Successivamente, anche un altro membro del branco costrinse la 13enne a subire un rapporto sessuale. Dopo il secondo abuso, la giovane riuscì a divincolarsi e chiedere aiuto. In sede di denuncia, la vittima riferì ai militari dell'Arma di aver visto i presunti aggressori spuntare dal muretto del bagno e assistere allo stupro.

Le indagini e le altre condanne

Le indagini tempestive e meticolose dei carabinieri del comando provinciale di Catania, condotte sia con metodi investigativi tradizionali che con analisi scientifiche, portarono all'identificazione dei sospettati nel giro di pochi giorni. Decisiva fu anche la collaborazione di uno degli egiziani coinvolti nella vicenda. Ad oggi sono state emesse tre condanne, due a carico degli unici minorenni del branco e l'altra nei confronti di un maggiorenne, nell'ambito di tre procedimenti separati.

Per gli altri quattro è ancora in corso il dibattimento. Questa mattina uno dei giovani condannati davanti al Tribunale dei Minorenni di Catania ha lasciato il carcere per essere trasferito in una comunità, dove sconterà agli arresti domiciliari parte della restante pena.

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