Certificati in cambio di prestazioni sessuali: condannato medico dell'Inps

Un medico dell'Inps di Siena (ormai in pensione) è stato condannato a nove anni per violenza sessuale: avrebbe palpeggiato e preteso prestazioni sessuali dalle pazienti, in cambio del rilascio di certificazioni necessarie per ottenere la pensione o l'assegno di invalidità. E dovrà risarcire anche l'istituto previdenziale

Certificati in cambio di prestazioni sessuali: condannato medico dell'Inps

Avrebbe palpeggiato più donne durante le visite mediche propedeutiche all'ottenimento di pensione o assegni di invalidità, senza farsi scrupolo a quanto pare dell'eventuale presenza di bambini. In alcuni casi avrebbe persino preteso delle prestazioni di carattere sessuale. E dopo esser stato condannato a nove anni di reclusione per violenza sessuale, nelle scorse ore è stato condannato a risarcire anche Inps con 32mila euro. Protagonista della vicenda che arriva dalla Toscana è un medico di 71 anni ormai in pensione. L'uomo, residente in Valdichiana, all'epoca dei fatti lavorava a Siena per conto dell'Inps, prima che venisse licenziato dall'ente a seguito dell'inchiesta condotta dai carabinieri. A dare inizio alle indagini, ormai ben più di un lustro fa, fu infatti la denuncia di una donna della provincia senese affetta da tumore al seno: quest'ultima avrebbe denunciato di esser stata palpeggiata dal dottore, durante la visita.

In un'altra occasione, l'uomo avrebbe invece infilato le mani nella camicia di una madre che si era recata da lui affinchè visitasse il figlioletto disabile, toccandole a più riprese il seno. In buona sostanza, secondo le accuse, avrebbe spesso subordinato il rilascio delle certificazioni mediche richieste ad una certa disponibilità pretesa e talvolta imposta (a quanto ricostruito) alle pazienti o alle donne che accompagnavano i pazienti. Atteggiamenti che le utenti o le accompagnatrici sarebbe state costrette a subire loro malgrado, nel timore che una reazione potesse pregiudicare la firma della certificazione richiesta e necessaria per ottenere l'assegno di invalidità o la pensione. Le presunte vittime sarebbero state almeno dieci, nel corso degli anni. E per queste ragioni era quindi già stato condannato, nel recente passato.

"Doveva verificare se esistevano i presupposti per la concessione di pensioni e assegni di invalidità e per gli accertamenti ex legge 104/92 ma l’uomo avrebbe preteso - si legge infatti nella sentenza, riportata dal quotidiano La Nazione - da diverse pazienti sottoposte a visita o dalle donne che accompagnavano i pazienti, una serie di prestazioni sessuali in cambio del rilascio di certificazioni mediche favorevoli". Anche l'istituto previdenziale fu condannato in solido con il professionista al risarcimento dei danni in favore delle parti civili.

E dopo aver erogato circa 41mila euro a titolo di risarcimento quindi, l'ente sarà risarcito dal medico con poco più di 30mila euro (tenendo conto degli importi già recuperati mediante trattenuta del quinto degli emolumenti): la Corte dei Conti lo ha stabilito proprio qualche giorno fa, ponendo (potenzialmente) la parola "fine" sulla storia.

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