
Finisce in un nulla di fatto un'altra tranche dell'indagine milanese sulla cosiddetta "Concorsopoli", che aveva destato scandalo per via di presunti concorsi truccati nelle università. Dopo l'assoluzione del volto della pandemia da covid 19, l'infettivologo Massimo Galli, altri sette docenti e ricercatori della facoltà di Medicina dell'università Statale sono stati prosciolti dall'accusa di turbativa d'asta nell'ambito di concorsi a chiamata interna all'università.
Tra l'altro l'ateneo ha sempre sostenuto i docenti non costituendosi parte civile nel processo e sono stati tutti e sette prosciolti dal gup di Milano Luigi Iannelli. In questa tranche sono stati contestati quattro bandi che si sono svolti tra il 2019 e il 2021 mentre tra gli imputati, ora scagionati, figurano la ricercatrice Claudia Moscheni, ex senatrice accademica e professoressa associata nel dipartimento di Scienze Biometiche e Cliniche, e la docente Pierangela Ciuffreda. L'inchiesta era coordinata dai pm Claudio Scalas ed Eugenia Baj Macario. Nel pool dei difensori invece gli avvocati Daniel Di Pietro, Laura Martelli, Agostino Garagiola, Anna Lago e Alessandro Pasta.
Lo scorso anno, Galli era stato assolto "per non avere commesso il fatto" dall'accusa di turbativa d'asta. Era stato invece condannato a un anno e quattro mesi per falso. "Per avere dimenticato di correggere un orario", è la sua difesa.
Assolto da tutte le accuse anche Agostino Riva, considerato dallo stesso Galli un astro nascente della ricerca scientifica. Per un altro capitolo dell'inchiesta, un'altra udienza dal gup è stata fissata per il 15 luglio.