
Il tribunale di Palmi ha condannato in primo grado a 14 anni di reclusione l'avvocato Giancarlo Pittelli, ex senatore di Forza Italia, per concorso esterno con la 'ndrangheta nel processo "Mala Pigna". La richiesta della procura nei suoi confronti era di 16 anni ma i giudici hanno optato per una condanna inferiore. Sono 18 in tutto le persone condannate in udienza e 8 quelle che sono state assolte.
Con la sentenza di stasera si chiude il primo dibattimento scaturito dall'operazione che aveva colpito esponenti di spicco della cosca Piromalli, svelando pure un traffico di rifiuti che sarebbe stato gestito dall'imprenditore Rocco Delfino detto "u Rizzu". L'imprenditore è ritenuto dagli inquirenti il braccio economico del clan di Gioia Tauro, che proprio stamani è stato colpito da un'operazione del Ros dei carabinieri che hanno arrestato 26 persone tra le quali il boss 80enne Giuseppe Pino Piromalli, detto "Facciazza".
Sono stati i rapporti con Delfino che hanno portato alla condanna di Pittelli difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Francesco Gambardella. Secondo la procura, l'ex senatore avrebbe garantito "la sua generale disponibilità nei confronti del sodalizio a risolvere i più svariati problemi degli associati, sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti del medesimo con importanti esponenti delle istituzioni e della pubblica amministrazione". I pm sostengono che aveva "illimitate possibilità di accesso a notizie riservate e a trattamenti di favore". Per questo "fungeva da postino per conto dei capi della cosca Piromalli" per i quali "veicolava informazioni all'interno e all'esterno del carcere tra i capi della cosca detenuti in regime di 41 bis".
Il tribunale di Palmi entro novanta giorni dovrà
depositare le motivazioni della sentenza. Secondo le cronache locali, Pittelli ha respinto qualunque accusa, definendosi una persona perbene che ha intrattenuto rapporti con Delfino solo a livello professionale.