Cronaca giudiziaria

Tasse da restituire agli studenti: la sentenza del Consiglio di Stato che cambia tutto

Il caso dell'università di Torino, condannata a restituire 39 milioni di tasse agli studenti: ecco cosa è successo

Tasse da restituire agli studenti: la sentenza del Consiglio di Stato che cambia tutto

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Rilevante sentenza del Consiglio di Stato, che si è espresso in merito alle tasse universitarie irregolarmente percepite dagli atenei dai propri studenti. Secondo il CdS, infatti, quei tributi richiesti a una cifra superiore rispetto a quanto previsto dalla legge devono essere restituiti.

Il caso in esame

I giudici dell'organo costituzionale hanno emesso la loro sentenza riferendosi al caso dell'università di Torino che, stando alle accuse, avrebbe chiesto ai suoi studenti una cifra ben più alta del consentito. Dal momento che non sarebbe stata rispettata la normativa vigente in materia di quantificazione delle tasse universitarie, l'ateneo, ritenuto colpevole, è stato condannato a restituire la somma agli allievi. Lo stesso vale per ogni altro ateneo che verrà sorpreso ad agire nel medesimo modo. Una sentenza, dunque, che potrà fare la differenza in futuro.

Il CdS, dunque, si è opposto a quanto stabilito dal Tribunale amministrativo regionale del Piemonte, che si era al contrario espresso in favore dell'università di Torino. Ma cosa è successo nell'ateneo piemontese? Il caso si rifà al 2018 quando l'università, malgrado la normativa vigente, aveva ottenuto con le tasse un guadagno più alto rispetto al consentito. Stando a quanto riferito da Pasquale Scordo, coordinatore dell'Unione degli universitari di Torino, l'ateneo aveva richiesto un totale di 94 milioni di tasse, quando invece la cifra consentita non avrebbe potuto superare i 55 milioni. Per l'accusa non ci sono dubbi: si trattò di una palese violazione. Il Tar del Piemonte, però, non accettò la richiesta di annullamento degli atti di approvazione dei bilanci, rendendo difficoltoso risalire a un calcolo preciso delle eccedenze. Da qui la decisione di rivolgersi al Consiglio di Stato, che ha confermato l'illegittimità.

L'università di Torino, dunque, dovrà restituire agli studenti un totale di 39 milioni. Ossia quei 39 milioni recepiti in più rispetto a quanto consentito. Si tratta di una sentenza storica che andrà sicuramente a produrre letteratura in materia.

Dal canto suo l'ateneo ha dichiarato di stare facendo approfondite verifiche sulla sentenza pronunciata dal CdS, spiegando che negli ultimi anni si è registrato un importante aumento della popolazione studentesca senza però che questo abbia portato a una crescita diretta dei finanziamenti. L'università, dunque, avrebbe dovuto trovare in altro modo quelle risorse necessarie per garantire i servizi. L'ateneo di Torino ha inoltre ribadito di stare facendo il possibile per tutelare il diritto allo studio, mettendo anche in campo misure finalizzate ad ampliare la no tax area.

Cosa dice la norma

Ad ogni modo, la normativa è chiara. Esiste un decreto del Presidente della Repubblica (il 306 del 1997) che impone un limite alla cifra che le università possono chiedere come contributo.

La regola prevede che gli atenei richiedano agli studenti un tassa che non vada oltre il limite fissato al 20% di quanto viene erogato dal Fondo di finanziamento ordinario costituito dalle risorse statali.

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