
Le prime indicazioni sull'incidente probatorio di Garlasco potrebbero arrivare ben prima di ottobre, quando è prevista la fine. Ma al momento la procura mantiene il più stretto riserbo, evitando di far trapelare informazioni che potrebbero fornire indicazioni precise su ciò su cui si sta lavorando. La pressione mediatica è altissima ma il procuratore Fabio Napoleone, che ha preso il mano la procura di Pavia, non sembra si faccia distrarre. Nelle scorse settimane ha fatto rimappare a parte di interesse della villetta di Garlasco dove Chiara Poggi è stata uccisa la mattina del 13 agosto 2007.
Una mappatura effettuata con le più moderne tecniche tridimensionali, per avere una visione ancor più chiara degli spazi e posizionare con precisione millimetrica tutte le impronte che furono repertate. Il corpo di Chiara Poggi venne ritrovato riverso sulle scale che dalla casa portavano alla taverna e, secondo la ricostruzione investigativa, chi l'ha uccisa avrebbe fatto scivolare il suo corpo sulle scale ma senza mai poggiare i piedi sul marmo, fermandosi proprio su quello che viene chiamato "gradino 0", alla base, non ci sono tracce di sangue. L'impronta 33, quella che è stata attribuita ad Andrea Sempio, si trova proprio in corrispondenza ma la sua effettiva validità per la ricostruzione del delitto non è stata accertata. Non ci sono tracce di sangue su quell'impronta e non esiste più nemmeno l'impronta, in quanto l'intonaco sul quale era impressa è stato distrutto dopo la condanna in via definitiva di Alberto Stasi, come prevede il protocollo.
Potrebbe essere utile solamente per confermare o smentire un'ipotesi di compatibilità con la dinamica. Non essendoci più fisicamente non è analizzabile e nemmeno databile. Tuttavia, sul gradino 0 ora si concentrano la maggior parte delle attenzioni di chi indaga perché, al di là dell'impronta 33, ci sono altre tracce che potrebbero dare qualche informazione, che potrebbero aiutare a risolvere i dubbi che da 18 anni avvolgono il caso di Garlasco, compreso il numero di persone presente quando Chiara è stata uccisa.
L'unico condannato è Alberto Stasi, Sempio è indagato in concorso, ma se per il primo esiste una condanna passata in giudicato, per il secondo si è ancora nella fase investigativa e non ci sono prove che lo collegano inequivocabilmente sul luogo del crimine.