La Consulta, esaminando la vicenda dell'anarchico Alfredo Cospito dopo che la Corte d'assise d'appello di Torino sollevato la questione di legittimità costituzionale, ha stabilito che la norma sull'articolo 69, quarto comma del codice penale è "costituzionalmente illegittima nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all'articolo 69, quarto comma nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell'ergastolo".
Secondo la Corte, "il carattere fisso della pena dell'ergastolo esige che il giudice possa operare l'ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto d9i primi tre commi dello stesso articolo 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell'ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva". Il procedimento che viene messo in discussione è quello che vede imputato Alfredo Cospito per il reato di strage (articolo 285 cp) in relazione agli ordigni esplosi nel 2006 nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.
Per quei due ordigni ad alto potenziale piazzati dentro cassonetti per i rifiuti vicini a uno degli ingressi della Scuola, il 2 giugno del 2006, l'anarchico sta già scontando una condanna a 20 anni di reclusione. Ma la Cassazione ha riqualificato il reato come strage politica, punita con l'ergastolo, mettendo i giudici torinesi nella condizione di dover rideterminare la pena. Sono stati proprio i magistrati piemontesi a investire la Corte costituzionale. In quell'occasione non ci furono né morti né feriti, ma solo danni. Per questo, secondo la Corte d'appello di Torino, si potrebbe riconoscere l'attenuante dei fatti di lieve entità, che ridurrebbe la pena di un terzo.
La decisione, si legge in una nota del palazzo della Consulta, è "in continuità con i numerosi e conformi precedenti sulla disposizione censurata". Ciò significa che, con l'eventuale prevalenza dell'attenuante della "lieve entità del fatto", Cospito potrebbe andare incontro a una condanna compresa tra i 20 e i 24 anni di reclusione e non più all'ergastolo.
Ma l'Avvocatura dello Stato ha già dato il suo parere negativo, in quanto, secondo gli avvocati dello Stato, i giudici sono incorsi nell'equivoco di ritenere di lieve entità la strage politica se non ci sono morti, ma è un'ipotesi "fuori dalla norma". Questa interpretazione aprirebbe un caso giudiziario, che potrebbe anche portare a considerare di lieve entità alcuni gravi reati come l'associazione mafiosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.