
La procura di Pavia sta cercando di mettere in fila tutte le prove e i dati raccolti in 18 anni di indagine sul caso di Garlasco: la colpevolezza di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, oggi viene rivalutata dagli inquirenti di Pavia alla luce di nuove ipotesi. Per il momento, il nuovo filone vede Andrea Sempio come unico indagato ma non ci sono prove determinanti che lo colleghino alla scena del crimine. Stasi è stato nuovamente ascoltato pochi giorni fa in contemporanea con Marco Poggi, fratello della vittima, mentre Sempio si è sottratto per un cavillo legale. Ma se l'attuale condannato in via definitiva, che sta scontando 16 anni di carcere per omicidio, dovesse rivelarsi innocente, si dovrebbe ragionare anche in chiave di un possibile risarcimento che gli spetterebbe per l'ingiusta condanna.
"Stop al carcere per Alberto Stasi. Nessun cittadino può rimanere privato della libertà personale mentre la stessa giustizia che lo ha condannato coltiva, pubblicamente e processualmente, il dubbio che possa essere innocente", il deputato di Forza Italia, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera annunciando di aver "presentato al ministro della Giustizia un'interpellanza urgente alla luce di quanto sta emergendo sul caso Garlasco". L'avvocato cassazionista Irma Conti, esperta in materia penale, è stata raggiunta da Il Messaggero per capire come verrebbe calcolato il risarcimento spettante a Stasi in caso di innocenza: "Se Stasi chiede la revisione e viene accolta, potrebbe poi ottenere l'ingiusta detenzione che, a differenza di quando interviene la sentenza di assoluzione, non è sottoposta al tetto massimo dei 516.000 euro, ma è illimitata e tiene conto di tutti i danni morali, biologici, di immagine".
I valori tabellari indicano che per l'ingiusta detenzione si abbia diritto a un risarcimento di 235.82 euro per il carcere e 117.91 euro per gli arresti domiciliari. Considerando gli anni che Stasi ha trascorso in carcere, se dovesse essere dichiarato innocente, gli spetterebbe un indennizzo pressoché milionario.
"Il risarcimento più importante è quando, se c’è l’errore giudiziario, lo stesso venga sanato e restituisca la vita e la libertà al condannato", è il commento aggiuntivo dell'avvocato Conti. Tuttavia, la strada per giungere a una eventuale assoluzione è ancora lunga, considerando la condanna in via definitiva. Ma a differenza del passato qualcosa di grosso sembra muoversi nel caso di Garlasco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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