Importanti aggiornamenti sull’inchiesta legata alle opere d’arte della famiglia Agnelli. L’indagine della Procura di Roma è entrata in una fase operativa e gli accertamenti avrebbero permesso di individuare un totale di 35 opere pittoriche di rilievo, attualmente oggetto di ricerca da parte degli investigatori. L’elenco completo è solo parzialmente accessibile, poiché coperto da segreto istruttorio, ma risulta confermata la presenza di lavori attribuiti ad artisti come Monet, Picasso e De Chirico.
La riservatezza imposta dai magistrati è legata allo sviluppo dell’inchiesta: una volta localizzati, alcuni dipinti potrebbero essere sottoposti a sequestro. Secondo quanto emerge dagli atti, le opere non si troverebbero più sul territorio nazionale. Come riportato dal Corriere della Sera e dal Messaggero, l’attenzione degli inquirenti si concentra su un presunto trasferimento all’estero dei quadri in assenza della necessaria comunicazione al ministero della Cultura, prevista per beni di particolare valore artistico.
Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pubblico ministero Stefano Opilio, non vede al momento persone iscritte nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato al vaglio sono quelle di ricettazione ed esportazione illecita di opere d’arte. L’origine del fascicolo è collegata alla controversia ereditaria seguita alla morte di Gianni Agnelli, che contrappone Margherita Agnelli ai figli John, Lapo e Ginevra.
Nel corso delle verifiche è stata rilevata l’assenza di 13 dipinti indicati nell’inventario allegato al testamento, con casi in cui le opere risulterebbero rimpiazzate da riproduzioni.
Il contributo fornito da Margherita Agnelli, tramite il suo legale Dario Trevisan, ha inoltre permesso di acquisire documentazione relativa ad altre 22 opere non inizialmente emerse. L’obiettivo attuale della Procura è individuare la collocazione dei dipinti considerati di particolare interesse per il patrimonio artistico.