"Forse avrei fatto meglio a non farlo". La difesa (che non ha convinto il gip) dell'ex assessore Tancredi

Il verbale dell'interrogatorio preventivo dell'ex uno dell'urbanistica di Palazzo Marino. Le sue parole non hanno convinto il giudice Mattia Fiorentini: Tancredi è finito ai domiciliari giovedì scorso

"Forse avrei fatto meglio a non farlo". La difesa (che non ha convinto il gip) dell'ex assessore Tancredi
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"Leggendo le carte, le chat tra alcune persone, col senno di poi potrei dire: 'certo, forse avrei fatto meglio a non farlo. Sto ragionando anch'io molto su questo, col senno di poi forse lo snodo Marinoni poteva creare qualche imbarazzo. Ripeto però che in quella fase il conflitto di interessi era solo nel momento della presentazione di un progetto". L'ex assessore Tancredi provava a difendersi così davanti al giudice preliminare Mattia Fiorentini che doveva decidere sul suo arresto chiesto dalla procura di Milano. Una difesa che non è servita, così come non sono bastate le sue dimissioni: per il gip le esigenze cautelari sussistevano comunque. La richiesta di metterlo ai domiciliari - avanzata anche nei confronti dell'ex numero uno di Coima (ha rimesso le deleghe operative) Manfredi Catella (per gli altri quattro indagati i pm avevano chiesto il carcere) era stata motivata dalla procura con oltre 400 pagine costellate di chat whatsapp, mail, documenti. Ed è stata accolta quasi in toto dal gip che ha disposto i domiciliari per cinque indagati e il carcere per il costruttore e fondatore di Bluestone Andrea Bezziccheri. Per Bezziccheri e per Alessandro Scandurra, architetto e componente della ora disciolta commissione per il Paesaggio, ci sarà udienza davanti al Riesame venerdì.

Tancredi parla di Giuseppe Marinoni, presidente della commissione Paesaggio che ne avrebbe orientato i pareri in commissione in cambio di consulenze pagate profumatamente dai costruttori (questa è la tesi della procura). "Ho prestato una fiducia nella buona fede di questa persona - sottolinea l'ex assessore ed ex capo del dipartimento rigenerazione urbana - non ero al corrente che già dietro, poi ho letto le carte ovviamente", afferma spiegando però che quello di Marinoni era solo "uno studio urbanistico" preliminare, realizzato da un professionista noto nel settore e autore di "libri" e pubblicazioni con un'idea "visionaria". Secondo Tancredi "il conflitto di interessi" sarebbe nato solo "nel momento in cui questi progetti sarebbero stati sottoposti alla commissione del paesaggio e il soggetto che eventualmente avesse collaborato, non si fosse dichiarato in conflitto di interessi", non prima. "Questo era il conflitto di interesse a mia conoscenza nei regolamenti del Comune. Dopodiché io non sono un giurista...", afferma il dirigente di Palazzo Marino. Tancredi, assistito dall'avvocato Giovanni Brambilla Pisoni, ha detto con forza di aver "sempre agito nell'interesse pubblico" e di non aver "mai percepito né direttamente né indirettamente delle utilità personali", accusa che per la verità non è mossa dai pubblici ministeri né dal gip che ne ha disposto l'arresto.

La difesa di Sala

Tancredi ha difeso l'operato del sindaco Sala, sostenendo che non è stato il primo cittadino a proporlo a capo della Commissione al centro dell'indagine. "È stata una proposta che ho prima valutato anche con gli uffici", ha sottolineato, dicendo poi che "non c'erano molti dubbi sulla sua candidatura come presidente" essendo "una persona senza altro di livello e di cultura proprio sull'architettura milanese", ha spiegato come funzionava il regolamento dell'organismo comunale deputato ad approvare i progetti.

È poi entrato nel dettaglio in merito al conflitto di interessi aggiungendo di aver fatto presente, nel caso della Torre Futura (ex Torre Calvino) progettata da Alessandro Scandurra, componente della commissione pure lui ai domiciliari, che c'erano problemi.

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