Il fratello di Saman: "Ho visto la buca sui giornali. L’hanno scavata lo zio e i cugini"

Ali Heider, fratello di Saman Abbas, ha raccontato al processo nuovi dettagli sul presunto ruolo di zio e cugini nell’omicidio

Il fratello di Saman: "Ho visto la buca sui giornali. L’hanno scavata lo zio e i cugini"
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Un’udienza ricca di testimonianze nel processo di secondo grado per l’omicidio di Saman Abbas. Il fratello della 18enne uccisa a Novellara la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021, Ali Heider ha raccontato in aula molti dettagli che potrebbero avere un grosso peso sugli equilibri della giustizia.

Il giovane ha spiegato di aver visto la buca, ovvero il luogo dell’occultamento del corpo della sorella a poche centinaia di metri da casa, “sui giornali”. Gli è stato chiesto chi l’avrebbe scavata, e la risposta è stata: “Zio Danish e i cugini Ikram e Nomanhulaq”. Ali si riferisce a Danish Hasnain, lo zio condannato a 14 anni in primo grado, mentre i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq sono stati invece assolti.

Ali ha chiarito di essere venuto a conoscenza di questo presunto dettaglio dopo essere andato un giorno “con lo zio Danish davanti al negozio di Bartoli” (l'azienda agricola per cui gli Abbas lavoravano), dove lo stesso zio e i cugini lo avrebbero rimandato a casa, perché avrebbero dovuto “andare a pulire i tubi”. Proprio ai tre parenti Ali avrebbe chiesto dove fosse finita la sorella scomparsa, “ma ogni volta che iniziavo a piangere mi dicevano di stare zitto”. Alla fine “mi hanno risposto che non me lo potevano dire, ma che non mi dovevo preoccupare perché là dov'era stava bene, che era in paradiso”.

Il fratello di Saman ha chiarito alla corte d’appello le ragioni della sua testimonianza: “Prima ero traumatizzato e non avevo manco le forze di parlare, avevo paura. Ho deciso a parlare per la giustizia”. Si è pronunciato anche sul padre Shabbar Abbas, che con la madre Nazia Shaheen è stato condannato all’ergastolo in primo grado, lamentando le pressioni cui sarebbe stato sottoposto: “Mio papà mi diceva di non parlare dei cugini, mi diceva ‘almeno quelli che si sono salvati lasciali fuori’. Tutti comunque dicevano di non parlare, i miei genitori, i miei parenti, mia zio”.

Ali Heider si è concentrato poi, a seguito delle domande, sull’approfondimento della condizione femminile nella sua famiglia. “A casa le decisioni importanti le prendeva il papà e si confrontava con altri uomini della famiglia. Mia mamma non poteva parlare”, ha spiegato, aggiungendo che né lui né Saman sarebbero mai stati picchiati dalla madre, con cui avrebbero avuto un buon rapporto.

C’è stato anche il racconto di quell’ultima notte: Saman che esce con i genitori andando verso le serre intorno a mezzanotte. “Ho visto mio zio Danish afferrare mia sorella Saman da dietro con il braccio. Mia sorella era sullo stradello che portava alle serre e lo zio Danish l'ha presa alle spalle mentre Saman si stava allontanando da casa nostra. Mio zio era dietro alla schiena di Saman che era ancora sullo stradello”, ha illustrato. Per quanto riguarda la madre, “non mi ricordo se poteva vedere la scena”: le parole del figlio hanno commosso Nazia.

Anche Danish ha fornito la sua versione di quella notte: non una novità, dato che l’uomo l’aveva già raccontata alla polizia penitenziaria quando, alla notizia dell’arresto del fratello Shabbar in Pakistan e un anno e mezzo dopo la scomparsa della nipote, accompagnò la polizia penitenziaria sul luogo dell’occultamento. Lo zio ha spiegato che la notte del 30 aprile stava dormendo quando sarebbero andati a svegliarlo Ikram e Nomanhulaq, perché “c'era stato un casino”.

Danish li avrebbe seguiti: “Arrivati tra la sesta e la settima serra e lì c'era il corpo di Saman. Iniziai a piangere e dissi: cosa ha combinato mio fratello. Avevamo paura e non sapevamo cosa fare. Quindi presi il corpo di Saman tra le mie mani, camminai verso la casa degli Abbas, ma i due cugini mi fermarono. Poi sono svenuto”.

Anche il resto della narrazione corrisponde a quel primo racconto: i cugini che lo avrebbero incalzato, buttandogli addosso “dell'acqua per farmi svegliare e io iniziai a dire parolacce contro mio fratello”, l’esecuzione del delitto per cui non avrebbe dovuto “mettere di mezzo la donna della famiglia”, e infine il rifiuto di occultare il cadavere di Saman, alla quale però avrebbe dato "dei baci" prima della sepoltura. Danish ha quindi negato con certezza di sapere chi avrebbe ucciso la nipote, perché non sarebbe stato presente.

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