Garlasco, intreccio con Equalize: chiesto il sequestro della società che prelevò il Dna di Sempio

La SKP Investigazioni & Servizi di Sicurezza srl è stata incaricata dall'ex legale di Stasi, professor Angelo Giarda, di effettuare approfondimenti su Sempio

Garlasco, intreccio con Equalize: chiesto il sequestro della società che prelevò il Dna di Sempio
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Per arrivare a una verità univoca sul caso di Garlasco, gli inquirenti sono concentrati sui nuovi elementi emersi e rianalizzati nelle ultime settimane. Il nuovo filone di inchiesta vede come unico indagato Andrea Sempio, amico fraterno di Marco Poggi ai tempi del delitto di sua sorella Chiara, nell'agosto 2007. Ieri è trapelata l'informazione che l'impronta della mano sul muro delle scale in cui è stato trovato il cadavere è di Sempio, che però a detta del suo avvocato e dello stesso Poggi, ha frequentato anche quegli ambienti. Intanto si va avanti per revisionare le prove raccolte all'epoca e inserirle nel nuovo quadro per confermare o smentire i dubbi emersi. Tuttavia, ci sono anche altri risvolti, la richiesta della procura di Milano di sequestrare la società di investigazioni che nel 2016 avrebbe prelevato in segreto e per conto della difesa di Alberto Stasi il dna di Sempio.

Si tratta della SKP Investigazioni & Servizi di Sicurezza srl e la richiesta sarebbe avvenuta diverse settimane fa: l'elemento è emerso dalle carte del ricorso presentato dal pubblico ministero Francesco De Tommasi due mesi fa al Tribunale del Riesame di Milano nell'inchiesta sui dossieraggi e le cyber-spie della Equalize di Enrico Pazzali. La richiesta non è ancora stata vagliata dai giudici, che prenderanno una decisione probabilmente nelle prossime settimane. SKP Investigazioni & Servizi di Sicurezza srl avrebbe ricevuto l'incarico dai legali di Stasi il 30 settembre 2016: fu il professore Angelo Giarda, oggi defunto e all'epoca difensore di Stasi, a chiedere di "svolgere indagini difensive" dopo la condanna definitiva a 16 anni. In queste indagini sono rientrate anche l'analisi social dei profili social di Sempio e la rilettura degli atti processuali, alla ricerca di "buchi" nelle indagini.

Vennero prelevati una tazzina di caffè, un cucchiaino di metallo e una bottiglietta di plastica, utilizzati per l'estrazione del Dna. Prove che non possono essere utilizzate in ambito processuale e investigativo. Per questi fatti vennero anche indagati e archiviati il legale di Stasi, l'investigatore privato Luca Antonio Tartaglia, all'epoca consigliere e socio di SKP Investigazioni & Servizi di Sicurezza, e altri due investigatori privati. In queste ore, il deputato di Forza Italia Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera, ha chiesto lo "stop al carcere per Alberto Stasi.

Nessun cittadino può rimanere privato della libertà personale mentre la stessa giustizia che lo ha condannato coltiva, pubblicamente e processualmente, il dubbio che possa essere innocente". L'onorevole ha presentato al ministro della Giustizia un'interpellanza urgente.

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