Garlasco, l’inchiesta arranca. "Niente sorprese dai reperti"

Concluse le campionature, attesi gli esiti tra una settimana Il legale di Sempio: "È tranquillo, confido in periti preparati"

 Garlasco, l’inchiesta arranca. "Niente sorprese dai reperti"
00:00 00:00

I tamponi prelevati alla vittima durante l’autopsia, un frammento del tappetino del bagno della villetta di via Pascoli, una formazione pilifera trovata nella spazzatura dei Poggi, alcune tracce di sangue. Ecco l’elenco dei reperti presi in esame ieri nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco, durante la terza giornata dell’incidente probatorio disposto dal gip di Pavia Daniela Garlaschelli.

I consulenti e i periti nominati dalle parti coinvolte, insieme agli avvocati, si sono ritrovati in Questura a Milano, negli uffici del gabinetto regionale di Polizia scientifica. Come sempre cronisti e telecamere li hanno aspettati all’uscita per raccogliere dichiarazioni. Anche se i risultati di questa terza tornata di analisi saranno disponibili solo la prossima settimana. Mentre non è stata fissata la data in cui sarà comparato il Dna trovato sulle unghie della 26enne uccisa il 13 agosto 2007, Dna che la Procura attribuisce ad Andrea Sempio, confermando risultati già raggiunti dagli esperti incaricati dal condannato definitivo Alberto Stasi. Dalle attività svolte, ha dichiarato ieri Marzio Capra, consulente dalla famiglia Poggi, non è venuta «nessuna sorpresa, perché si trattava di reperti che erano stati già abbondantemente analizzati e si sapeva che cosa ci si trovava. Ci è stato chiesto di

rifare delle nuove analisi e le rifaremo». Nel programma di ieri, sotto la guida della genetista Denise Albani e del dattiloscopista Domenico Marchigiani, c’erano le campionature su tre tamponi di Chiara Poggi, uno dei quali mai analizzato. La campionatura è il processo di prelievo e raccolta del materiale da un reperto o da una traccia biologica, per poi fare le analisi genetiche. Altre campionature sono state fatte su due o tre tracce di sangue, tra le oltre cento repertate, che non avevano fornito risultati all’epoca. Acquisite inoltre alcune impronte rivenute su un frammento del tappetino del bagno macchiato dal sangue, quando l’assassino si sarebbe lavato le mani.

Una delle macchie conteneva il Dna della vittima, mentre un’altra non aveva dato esiti. Analisi infine saranno fatte sul frammento di pelo o capello trovato nella spazzatura. Le tamponature effettuate ieri erano le ultime. «Sempio è tranquillo, compatibilmente con la situazione» e «si augura che non siano commessi nuovi errori», ha spiegato il difensore, l’avvocato Angela Taccia. Il legale aggiunge che «se ci sono state lacune nelle precedenti» indagini, Sempio si augura che queste non si verifichino nella nuova, «considerato che tutte le inchieste giudiziarie incidono pesantemente sulla vita delle persone».

Nuovo scontro poi sull’impronta 33, quella trovata sul muro delle scale della cantina dove c’era il

cadavere di Chiara e che per la Procura è di Sempio. Ancora Taccia: «Secondo i nostri consulenti, sulla traccia 33 vi sono interferenze murarie e se fosse stata ingrandita e analizzata si sarebbe visto ». Mentre il consulente di Sempio, Luciano Garofano: sull’impronta 33 «15 minuzie non sono riscontrabili, le poche che sono state rilevate, per le quali faremo una integrazione entro lunedì, molto probabilmente non appartengono ad Andrea Sempio perché vi è stato un errore di orientamento dell’impronta.

Alcune di queste impronte, forse a causa di un software automatico, vengono dalla texture del muro». E il legale di Stasi, l’avvocato Giada Bocellari: «Presenteremo la nostra consulenza, mi sento solo di ricordare la caratura professionale dei consulenti della Procura».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica