Garlasco, ecco il video dell’abbraccio tra Stasi e Cappa

In un video di "Chi l'ha visto?" l’intercettazione del dialogo tra Alberto Stasi e una delle cugine di Chiara Poggi. Proseguono le indagini su Andrea Sempio

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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Stefania Cappa e Alberto Stasi che si abbracciano dai carabinieri. Si confortano a vicenda, si scambiano opinioni e considerazioni sulla loro situazione. Entrambi, si intuisce dal dialogo, si ritengono sotto assedio, sia mediatico, che giudiziario. Sono probabilmente convinti di essere soli dopo che un carabiniere si allontana per prendere l'acqua, e ignari di essere invece ripresi e intercettati dalle telecamere della caserma.

Il video, agli atti della prima inchiesta che ha poi portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, è stato mostrato ieri sera dalla trasmissione "Chi l'ha visto?". "Chiara com'era?", si informa la cugina della 26enne uccisa. Stasi non esita nel rispondere. “Era a pancia in giù sulle scale e proprio un flash, son scappato via. Lei era girata e ho visto, cioè ho visto che aveva un pezzo bianco […] ho visto un pezzetto bianco sulla faccia e basta”. La trascrizione è stata effettuata dalla trasmissione di Rai 3, ma ci sono diverse parti incomprensibili.

Le gemelle Cappa sono tornate nell'indagine dopo che un presunto testimone ha detto di avere visto una delle due ragazze gettare un oggetto metallico in un canale, vicino a una vecchia cascina a Tromello, comune del pavese non lontano da Garlasco. Proprio dove adesso sono concentrate le ricerche. La casa di corte, peraltro, da anni disabitata, è di proprietà della nonna delle cugine paterne di Chiara Poggi. Di Stefania Cappa a bordo di una bicicletta e con uno strumento di ferro in mano, parlò un altro testimone, che ha poi ritrattato ed è stato indagato per calunnia.

Le indagini sul delitto di Garlasco appaiono ai profani un mistero nel mistero. Se ieri mattina sono avvenute delle perquisizioni in casa di Andrea Sempio, nuovo unico indagato, dei suoi genitori e di due suoi amici, contemporaneamente gli inquirenti si sono concentrati su un canale di Tromello, finendo per trovare un martello. È stata quella l’arma che ha ucciso Chiara Poggi il 13 agosto 2007? È quella che si dice una domanda da un milione di dollari: non si sa cosa stiano cercando gli inquirenti, e non si comprende cosa possa c’entrare questo con le indagini su Sempio. Si sa che da casa Poggi mancava qualcosa: “Da casa Poggi manca solo un martello”, ha reso noto l’avvocato della famiglia Gian Luigi Tizzoni.

Sempre parlando ai microfoni della trasmissione televisiva, Sempio si è detto preoccupato per la salute della madre, anche se si è detto sereno dal punto di vista delle indagini. E ha dichiarato sulle gemelle Cappa: “Non le conoscevo all’epoca e non le ho mai conosciute. C’era questa barriera dell’età, frequentavamo giri diversi, anche loro conosciute attraverso i giornali”. Tra le cose sequestrate in casa di Sempio, ci sarebbe lo scontrino di un parcheggio (un altro, in passato, avrebbe attestato la presenza dell’indagato a Vigevano).

I due amici coinvolti nelle perquisizioni furono chiamati al telefono da Sempio il giorno del delitto: così vennero avvisati della tragedia che aveva colpito Marco Poggi, fratello di Chiara. Uno dei due era in possesso di una bici da donna nera, mentre il telefono dell’altro avrebbe agganciato una cella a Garlasco quel giorno.

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