I pc, il canale e l'arma del delitto. Il blitz che "terremota" Garlasco

Perquisite le case di Sempio, dei genitori e di due amici. Dragato un corso d'acqua. Un martello tra gli oggetti trovati. Ira dei Poggi: "Ipotesi stravaganti della procura"

I pc, il canale e l'arma del delitto. Il blitz che "terremota" Garlasco
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nostro inviato a Garlasco (Pv)

I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano ce la mettono tutta, e insieme a loro la Protezione civile e i Vigili del fuoco che trascinano tubi pieni di melma e costruiscono dighe per bloccare l'acqua e prosciugare con idrovore il Cavo Bozzano. Dragare 300 metri di questo canale di scolo in mezzo a un paese come Tromello - 3500 anime nel cuore della Lomellina che tante telecamere e tutto questo movimento mai l'avevano visto - significa però anche violare la vite delle persone, sondarne peccati e debolezze. Da queste parti - a 5 chilometri da Garlasco e dalla villetta di via Pascoli dove 18 anni fa, il 13 agosto 2007, venne uccisa la 26enne Chiara Poggi - i residenti si chiedono se ne valga davvero la pena, soprattutto visto che un colpevole c'è già (il fidanzato Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015, ndr) e che il peccato originale delle prime indagini condotte con sorprendente superficialità, è di quelli impossibili da rimettere.

Eppure è proprio in questo tratto del canale scandagliato da ieri mattina che, secondo un testimone sentito recentemente dal programma televisivo Le Iene, sarebbe stata gettata l'arma del delitto di Chiara: il flusso d'acqua è di bassissima intensità e se l'arma fosse stata realmente gettata lì, anche a distanza di tanti anni non si dovrebbe essere spostata. Dell'intervista rilasciata a Mediaset dal nuovo «uomo misterioso» di questa triste vicenda alla Twin Peaks per ora si sa poco e niente. Gli investigatori infatti hanno sequestrato il video, che sarà trasmesso integralmente lunedì sera. Il testimone avrebbe descritto l'arma come un lungo oggetto di metallo, spiegando che sarebbe stata gettata nel canale tra le case di Tromello. In serata si sa che gli oggetti trovati sono molti, Chi l'ha visto annuncia: «C'è un martello».

Una di queste abitazioni, ora disabitata, apparteneva alla nonna delle gemelle Cappa, Paola e Stefania, cugine di Chiara Poggi. In un primo momento si era parlato di un attizzatoio dei Poggi o comunque di un oggetto metallico, anche se la famiglia di Chiara ha precisato che «tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora, attizzatoio compreso».

In realtà le ragazze, e in particolare Stefania (che, va precisato, non è indagata) erano state tirate in ballo già un mese dopo il delitto, con un racconto fotocopia di quello del cosiddetto «nuovo» testimone. Anche il giovane operaio Marco Demontis Muschitta a settembre 2007 in una deposizione di tre ore davanti ai magistrati della Procura di Vigevano aveva raccontato di aver notato, la mattina del delitto, una ragazza bionda che usciva da via Pascoli su una bici da donna e che avanzava zigzagando sbilanciata com'era dal peso di una specie di attizzatoio che quasi trascinava con un braccio. Il giovane - che era corso in procura dopo aver riconosciuto, a suo dire, Stefania Cappa in tivù - il giorno della sua testimonianza si era mostrato sicurissimo, ma dopo nemmeno un'ora (la testimonianza era stata momentaneamente interrotta e il verbale chiuso, per essere poi riaperto) aveva ritrattato tutto sostenendo di essere uno stupido. Salvo poi riconfermare parola per parola quel che aveva visto durante una conversazione con il padre, all'epoca intercettata. La gente scuote la testa perplessa anche a Voghera dove i carabinieri all'alba hanno fatto un blitz di perquisizioni nelle abitazioni del nuovo indagato Andrea Sempio, 37 anni e in quella dei suoi genitori a Garlasco. L'operazione, coordinata dal procuratore di Pavia Fabio Napoleone, dall'aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano, si è estesa anche a casa di due amici di Sempio, Roberto Freddi e Mattia Capra (non indagati) che Andrea avrebbe sentito la mattina in cui è stata uccisa Chiara e ai quali ieri sono stati sequestrati cellulari e pc.

Entrambi - come amici di Marco Poggi, fratello della vittima - frequentavano infatti la casa di via Pascoli. Tutto in attesa dell'incidente probatorio di domani, che analizzerà i reperti con il materiale genetico di Sempio e, forse, di altri.

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