Il caso di Garlasco offre ancora nuovi spunti di riflessione, come se fosse un enorme puzzle del quale si stanno ricomponendo piano piano tutti i pezzi. Chiara Poggi è stata uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta dei suoi genitori in via Pascoli e per quell'omicidio è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi. Tuttavia, la procura di Pavia ora guidata da Fabio Napoleone ha ritenuto che ci fossero elementi per riaprire il fascicolo e fare luce su alcuni aspetti che fino a questo momento non sono stati adeguatamente chiariti. Il primo segnale di questa nuova indagine è stata l'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio con l'accusa di omicidio in concorso con Stasi o altri soggetti. Si tratta della terza iscrizione per sempio, la cui posizione era stata archiviata già due volte, una nel 2017 e una nel 2020, sempre con tempi brevi, se non brevissimi.
Un nuovo tassello di questo puzzle l'ha messo il settimanale Panorama che ha ritrovato un documento del 2017, risalente alla prima archiviazione, che presenta alcuni punti non chiari. In soli venti giorni, infatti, la procura è passata dalla dichiarata volontà di procedere con misure cautelari alla decisione di archiviare la posizione di Andrea Sempio. Si evince da un documento del 23 febbraio 2017 in cui l'ex pm Mario Venditti, attualmente indagato con ipotesi di reato di corruzione in atto giudiziario, chiedeva "l'autorizzazione al ritardato deposito della documentazione relativa alle operazioni di intercettazione telefonica". Una richiesta che è stata motivata con la necessità di "non compromettere il prosieguo delle indagini" e per consentire agli inquirenti di completare "le richieste di misura coercitiva a carico degli indagati".
Tutto lasciava intendere che la mossa della procura fosse orientata a un passo decisivo ma il 15 marzo, all'improvviso, è arrivata la richiesta di archiviazione, che il gip Fabio Lambertucci accolse 8 giorni dopo, recependo "pienamente le osservazioni poste nella richiesta dei pm". È probabile che le procure che stanno lavorando sul caso cerchino di capire cosa sia potuto intervenire in quel lasso di tempo, che a livello giudiziario è molto labile, per passare da una quasi richiesta di misure coercitive, quindi gli arresti, a un'archiviazione.
Nel fascicolo della procura di Brescia è iscritto anche Giuseppe Sempio, papà di Andrea, per il quale l'ipotesi di reato è di aver effettuato versamenti per agevolare l'archiviazione. Sia Sempio padre che Venditti negano qualunque addebito in tal senso.