"Lo scontrino l'ho preso io? Sì, certo". Sempio va in tv per confermare l'alibi per il delitto di Garlasco

Nell'intervista di Chi l'ha visto, Sempio conferma la propria verità e si sbottona sull'ex avvocato difensore: "Ho chiesto a Lovati se aveva dato lui i soldi nostri a qualcuno"

"Lo scontrino l'ho preso io? Sì, certo". Sempio va in tv per confermare l'alibi per il delitto di Garlasco
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La notizia del giorno è che a dai Carabinieri di via della Moscova a Milano si è presentato un testimone del caso di Garlasco, il quale avrebbe fornito agli investigatori una testimonianza, che viene definita "granitica", sul famoso scontrino del parcheggio di Vigevano che Andrea Sempio avrebbe preso la mattina del 13 agosto 2007. Il testimone a verbale ha spiegato di avere una conoscenza diretta del fatto che a Sempio quel tagliando sarebbe stato fornito e che quindi, non lo avrebbe ritirato lui. Avrebbe fornito prove documentali e la sua ricostruzione sarebbe stata considerata attendibile, tanto che la procura di Pavia starebbe già lavorando per trovare i riscontri. La testimonianza è al momento anonima, secretata, e non è dato sapere chi sia questa persona ma, solo poche ore prima che emergesse questa notizia, Sempio ha rilasciato un'intervista a Chi l'ha visto, in onda questa sera, dichiarando esattamente il contrario.

"Sì, certo", ha risposto Sempio alla domanda diretta del giornalista del programma di Rai Tre che gli ha chiesto se quello scontrino lo avesse preso lui. "Sarebbe stata una cosa migliore, se la cosa avesse destato sospetti all'epoca", ha proseguito Sempio, in modo tale che le "autorità si mettessero a ricercare magari nelle telecamere della piazza di Vigevano se effettivamente c'era una ripresa di me quella mattina. Forse sarebbe stato meglio per me se avesse destato più interesse in quel momento. A parte che lo scontrino comunque me lo hanno chiesto un anno dopo e ormai di video non ce ne erano più".

Nella sua intervista, Sempio parla anche dell'avvocato Massimo Lovati, legale che ha tenuto le redini della sua difesa fin dal 2017 e il cui mandato è stato rimesso nei giorni scorsi dallo stesso Sempio, che gli ha preferito l'avvocato Liborio Cataliotti. Le ragioni dell'allontanamento non si conoscono con esattezza, per il momento si possono avanzare solamente ipotesi che non trovano conferme. Sempio ha però dichiarato a Chi l'ha visto di aver chiesto a Lovati "se aveva dato lui i soldi nostri a qualcuno": una domanda che ne nasconde implicitamente un'altra che si lega all'indagine in corso a Brescia, in cui è stato aperto un fascicolo che vede indagato l'ex pm Mario Venditti. L'ipotesi di reato nei confronti dell'ex procuratore è di corruzione in atti giudiziari perché, secondo l'accusa, potrebbe aver favorito l'archiviazione di Andrea Sempio.

Negli ultimi mesi si sono susseguiti numerosi colpi di scena e dietrofront in quest'indagine, che vede la procura di Pavia lavorare completamente nell'ombra senza lasciar trapelare alcuna informazione significativa. La maggior parte degli elementi è coperto dal segreto istruttorio ma che qualcosa si stia muovendo lo si percepisce.

Andrea Sempio a Chi l'ha visto sembra nutrire ora affidarsi completamente al destino in attesa che questo si compia, in un senso o nell'altro, ovviamente mantenendo la barra dritta sulla propria innocenza: "Mi sento come un soldato in trincea. Aspetto che potrà capitare di tutto. Sei rassegnato, e aspetti che passi".

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