
Sul tampone orale che è stato analizzato negli ultimi giorni nell'ambito del delitto di Chiara Poggi non ci sono contaminazioni recenti. È la conclusione scientifica alla quale è arrivata la genetista Denise Albani, perito incaricato del gip di Pavia per compiere gli accertamenti irripetibili nell'indagine sull'omicidio. Coloro che nelle scorse settimane hanno maneggiato il reperto non hanno in alcun modo contaminato la garza: questo è un primo risultato che esclude un numero discreto di persone, tra i quali i collaboratori della stessa Albani, Luciano Garofano, consulente della difesa di Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine dei pm pavesi, e Marzio Capra, esperto della famiglia Poggi.
Ai consulenti di Alberto Stasi non sono stati effettuati i campionamenti di Dna in quanto sono sempre rimasti dietro un vetro, quindi non sono mai entrati in contatto diretto con il reperto. Ora il prossimo passo del perito, quando rientrerà dalle ferie fissate mesi fa e in tempi non sospetti, sarà quello di procedere con la comparazione con i profili per esempio di coloro che hanno effettuato le foto in sala autoptica o di eventuali altri assistenti del medico legale Marco Ballardini. Il Dna del suo assistente è stato già trovato nella parte laterale del campione, che non era sterile.
Non ci sono invece dati ufficiali di come la Procura di Pavia, con i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, sta procedendo in merito alla raccolta del Dna e all'eventuale confronto nella convinzione che la traccia di Ignoto 3 sia quella di un complice dell'assassino che, secondo l'ipotesi dell'accusa, è Sempio.
C'è poi il tema dell'interrogatorio di Sempio del 2008, durante il quale lo stesso in un'intervista rilasciata a Quarto Grado ha raccontato di aver avuto un malore derivante da uno stato febbrile precedente. Ha negato di essere svenuto e ha ricordato che l'ambulanza si è presentata in caserma ma senza particolari seguiti.
Tuttavia, quando a maggio venne fuori questo dettaglio, che non è stato verbalizzato, Sempio e i legali non lo avevano confermato. Il colonnello Gennaro Cassese, che ai tempi era al comando dei Carabinieri di Vigevano, ha dichiarato nella stessa trasmissione di non ricordare l'arrivo di un ambulanza.