"È vero, non ho alibi". Ora parla l'amico di Andrea Sempio

Mattia Capra era parte del gruppo di amici di Garlasco che usciva con Andrea Sempio e Marco Poggi e ha ribadito la sua estraneità al delitto di Chiara Poggi

"È vero, non ho alibi". Ora parla l'amico di Andrea Sempio
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Domani è attesto il terzo incontro dell'incidente probatorio per il caso di Garlasco incentrato sull'omicidio di Chiara Poggi. L'attenzione mediatica è altissima e al centro c'è principalmente Andrea Sempio, unico indagato in questo nuovo filone di indagine. Ai tempi era molto amico di Marco Poggi, fratello della vittima, e insieme facevano parte di una comitiva come tante se ne vedono nelle piccole e grandi città. Di questa comitiva erano parte anche Angela Taccia, oggi avvocato di Sempio, Alessandro Biasibetti, ai tempi fidanzato con Taccia e oggi religioso, e Mattia Capra.

Sia Capra che Biasibetti, estranei all'indagine, sono stati ascoltati dagli investigatori e il primo in questi giorni ha rilasciato anche alcune interviste, di cui una a Chi l'ha visto. "Conosco Marco Poggi e Andrea Sempio da più di trent'anni. Eravamo dei bravi ragazzi sfigatini: non facevamo le cose che facevano i ragazzi popolari. Andavamo in un pub e poco altro", ha spiegato ai microfoni del programma di Rai Tre. Una descrizione che è stata data più volte di quel gruppo, che non frequentava Chiara Poggi, molto più grande di loro. Alla domanda del cronista se potesse esserci in Sempio un interesse amoroso nei confronti della vittima, Capra ha negato, spiegando che "era impossibile dedurlo. Non ha mai fatto apprezzamenti".

Casa di Capra è stata anche perquisita ma il 36enne, che oggi lavora come personal trainer, si mostra sicuro della sua posizione: "Penso che sia corretto perché eravamo a Garlasco. Io non ho un alibi e che facciano tutti i controlli necessari". Ha chiesto anche rispetto per gli inquirenti che stanno lavorando al caso e benché sia stato sentito, anche se non come persona attenzionata, ha ribadito che "non possono trovare niente" su di lui. Anche Capra frequentava casa Poggi in quegli anni come amico di Marco Poggi e ricorda di essere stato in vari ambienti della casa, compresa la cantina, sulle cui scale è stato trovato il corpo di Chiara. "Posso dedurre che ci sia finito anche Sempio.

Io mi sono pesato in quella cantina. Ero un ragazzo tendente all'obesità. Mi ricordo di essermi pesato", ha spiegato ai microfoni del programma, avvalorando l'ipotesi che anche Sempio frequentasse quell'ambiente.

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