
Andrea Cavallari ha fatto perdere le sue tracce giovedì 3 luglio, quando è uscito dal carcere della Dozza per la discussione della tesi di laurea conseguita in Scienze giuridiche con specializzazione in Consulente del lavoro e delle relazioni aziendali all'Università di Bologna. Il 26enne, accompagnato dai suoi familiari, alle 9 del mattino era già nelle aule di Palazzo Malvezzi, dove ha discusso per primo la sua tesi. Successivamente è rimasto da solo con la sua fidanzata e da quel momento nessuno lo ha più visto. Sarebbe dovuto tornare alla Dozza alle 18 ma non si è presentato. Dopo 12 ore, come previsto dall'attuale ordinamento, gli agenti della polizia penitenziaria hanno inviato l'alert alla procura di Bologna, che ha aperto il fascicolo per evasione.
Il 26enne non aveva la scorta della polizia penitenziaria, come solitamente accade quando a un detenuto vengono concessi particolari permessi all'estero del carcere. La decisione è stata assunta dal magistrato del Tribunale di Sorveglianza in maniera soggettiva sulla base della buona condotta tenuta dal detenuto nel corso dei 5 anni di carcere finora scontati su 11 totali. Cavallari ha superato di poco la metà della pena e avrebbe potuto ottenere alcune agevolazioni prossimamente, proprio in ragione della buona condotta, ma l'attuale evasione non solo annulla tutti i premi ma rischia di allungare ulteriormente la detenzione.
Le ricerche si stanno concentrando in Emilia-Romagna, tra Bologna e Modena, zona di cui lui è originario. Le indagini non sono volte solamente a individuarlo per agevolarne il rientro in carcere ma anche a capire se Cavallari possa aver pianificato la fuga con anticipo o se, invece, sia stata una decisione estemporanea frutto della tentazione di essersi sentito libero. Si sta indagando anche per capire se ci possa essere stato qualcuno che possa averne favorito la fuga e qualcuno che attualmente lo sta ospitando e coprendo. Suo padre gli ha rivolto un appello per convincerlo a consegnarsi: "Invito mio figlio a tornare sui suoi passi e a farsi vivo con noi o con l’autorità giudiziaria". Per il momento le ricerche non hanno prodotto alcun esito.
Cavallari fu bloccato insieme ad altri 5 membri della cosiddetta "banda dello spray" dopo che il loro tentativo di derubare i coetanei con lo spray al peperoncino in una discoteca di Corinaldo ha portato alla morte di 6 persone.