La mamma di Anastasia: "Kaufmann un animale, lei era in ostaggio"

L’accusa agli agenti: "Perché non lo hanno fermato dopo la segnalazione? Avrebbero salvato la bimba"

Screen "Chi l'ha visto?"
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Caso villa Pamphili, interrogati i genitori di Anastasia Trofimova. Madre e padre della 28enne assassinata tra il 3 e il 4 giugno nel parco romano, sono atterrati alle 9,30 di ieri all’aeroporto di Fiumicino e accompagnati negli uffici della Polaria per un primo confronto con gli investigatori, Sco e squadra mobile. «Siamo sconvolti, non avremmo mai immaginato che quell’uomo potesse fare una cosa del genere » le parole di mamma Tatiana, partita da Omsk, in Siberia, per costituirsi parte civile contro Francis Kaufmann, il 46enne californiano accusato del duplice omicidio volontario aggravato. I familiari di Anastasia nei prossimi giorni saranno ascoltati dai magistrati della Procura di Roma. Intanto le loro dichiarazioni sono state verbalizzate ufficialmente, visto che finora la donna ha parlato solo al telefono e con giornalisti. I due hanno ribadito che avevano avuto una percezione diversa rispetto al pericolo corso dalla figlia. Anche se qualcosa che non andava con lo pseudo regista l’avevano intuita. Tatiana

ha un ruolo fondamentale nelle indagini. È solo grazie a lei, e alla trasmissione Chi L’Ha Visto?, che al cadavere trovato in un cespuglio chiuso in un sacco nero la mattina del 7 giugno viene dato un nome. La donna, avvisata del caso da un’amica italiana che parla russo, riconosce i tatuaggi sul corpo della figlia diffusi dalla questura. Non solo. È Tatiana ad affermare che il corpicino trovato a poca distanza dalla donna appartiene alla nipotina, Andromeda, mai registrata all’anagrafe maltese perché partorita privatamente e senza documenti. Tatiana racconta che Anastasia era in ostaggio da Rexal, come si faceva chiamare Kaufmann a Marsascala, Malta. L’uomo le avrebbe sottratto passaporto e telefonino. La donna ripercorre gli ultimi mesi di vita della figlia, le poche telefonate.

«Non l’ha mai detto che vivevano per strada, non voleva farci preoccupare». È sempre la donna ad accusare, senza mezzi termini ai microfoni di Chi L’Ha Visto?, l’operato degli agenti di polizia. «Perché, su sollecitazione di una cittadina, i poliziotti non hanno fermato Kaufmann, visibilmente ubriaco con in braccio Andromeda?

Avrebbero salvato forse una piccola vita. Nelle fila della polizia ci dovrebbero essere persone preparate per capire il profilo di chi hanno davanti. La testimone si era accorta che la piccola era in pericolo. Quell’uomo è un animale, chi può strangolare una ragazza e uccidere sua figlia?».

La donna che chiede l’intervento del 112 racconta: «Ero a Largo di Torre Argentina e ho chiamato gli agenti perché quell’uomo era ubriaco e con una bambina in braccio. Gli agenti mi hanno risposto, ridendo, che lo conoscevano, che era un regista molto ricco che aveva il vizio di bere ma che la bambina era sempre molto tranquilla. Poi mi dicono: ma lei fa la stalker?

».

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