Cronaca giudiziaria

Massimo Galli andrà a processo per il caso concorsopoli. "Accusato di falso"

L'infettivologo, in prima linea durante la prima fase del Covid, è stato rinviato a giudizio. In dibattimento si deciderà se contestargli - oltre all'accusa di falso - il reato di turbativa d'asta oppure l'abuso d'ufficio

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Quel che è certo che è Massimo Galli, il professore ed ex direttore del reparto Malattie Infettive 3 dell'ospedale Sacco, andrà a processo per avere - secondo l'accusa - truccato un concorso universitario per favore il suo "pupillo" Agostino Riva. Lo ha deciso il gup di Milano Livio Cristofano stamattina: risponderà sicuramente dell'accusa di falso per aver sottoscritto un verbale non riportante il vero, ma ci sarà un nodo giuridico da sciogliere sulla qualificazione del reato relativo al presunto condizionamento del concorso universitario. Saranno quindi i giudici del tribunale a decidere se contestargli la turbativa d'asta o l'abuso di ufficio.

Il dibattimento si aprirà il 13 dicembre prossimo davanti alla decima sezione penale del Tribunale. I docenti Claudio Maria Mastroianni e Claudia Colomba, co-imputati solo di falso perché avrebbero sottoscritto un verbale nell'ambito della procedura di selezione non riportante il vero, hanno invece patteggiato una pena inferiore a sei mesi convertita in una sanzione pecuniaria di poco più di 8mila euro. L'avvocato che difende il virologo, Giacomo Gualtieri, insieme al collega Roberto Rigoni Stern, ha riferito che il professore ha sottolineato la correttezza del suo operato. L'ex direttore del reparto Malattie Infettive 3 dell'ospedale Sacco era in aula al momento della lettura della decisione del giudice. Senza però rilasciare dichiarazioni all'uscita.

Secondo l'indagine dei carabinieri del Nas, coordinati dall'ora procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, Galli avrebbe "turbato con promesse e collusioni" il concorso - in cui Riva è risultato vincitori - per creare una corsia preferenziale. Una scelta che portò all’illegittima esclusione dell’altro candidato, Massimo Puoti, professionista del Niguarda, a quanto pare molto più titolato. Per l'accusa, sarebbe stato lo stesso Riva a indicare i "punteggi". Chi si era visto penalizzato, ossia Massimo Puoti del Niguarda, aveva comunque manifestato, dopo la notizia dell'indagine, la "massima stima" nei confronti di Galli. Per la vicenda hanno patteggiato una pena pecuniaria a 8 mila euro anche Claudio Maria Mastroianni, professore alla Sapienza di Roma e difeso da Caterina Fatta, e Claudia Colomba, associato all'Università di Palermo, componenti della commissione giudicatrice. In una delle altre tranche dell'indagine due imputati sono stati prosciolti a luglio in udienza preliminare.

In un altro filone, invece, sono già stati mandati a processo Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone, rettori rispettivamente dell'Università Statale di Milano e dell'Università Vita-Salute del San Raffaele.

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