
Una maxi inchiesta sui siti sessisti, non solo Phica.eu ma anche il gruppo Facebook Mia Moglie. La Procura di Roma comincia a mettere mano a denunce e segnalazioni di donne che hanno trovato on line immagini pubblicate a loro insaputa e accompagnate da commenti volgari. E va verso l’unificazione dei due fascicoli. Vicende simili, che si differenziano solo perché su Mia Moglie erano mariti e compagni a postare immagini e video intimi delle ignare consorti, dandole di fatto in pasto alla violenza digitale dei 32mila uomini iscritti. In questo caso l’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, ipotizza il reato di revenge porn, che punisce chi diffonde in rete immagini sessualmente esplicite senza consenso.
Dopo la chiusura del gruppo alla polizia postale sono arrivate centinaia di segnalazioni, anche se le querele non sono molte, vista anche la delicatezza di una vicenda in mezzo alla quale ci sono rapporti coniugali e figli da tutelare. Gli investigatori stanno analizzando tutte le denunce, anche quelle che riguardano Phica.eu dove tante donne, tra cui personaggi dello spettacolo e della politica, hanno trovato le proprie foto tratte a loro insaputa dalla rete e spesso modificate, associate a commenti misogeni, osceni e talvolta violenti, tanto che i magistrati stanno valutando se contestare anche il reato di istigazione e delinquere. Tra le tante vittime ce n’è una che ha trovato sul forum incriminato delle foto che le sono state sottratte da un tecnico dove aveva portato a riparare il suo telefonino.
Appena la postale avrà ultimato gli accertamenti, tutto il materiale dovrebbe confluire in un’unica grande inchiesta. Forse anche quello di altre Procura d’Italia che al momento si stanno muovendo in autonomia, come quella di Firenze che indaga per diffamazione ai danni della sindaca Sara Funaro dopo che le foto della prima cittadina sono finite, assieme a quelle di altre esponenti politiche, sul solito sito sessista. I magistrati accerteranno anche l’eventuale presenza di immagini di minori, un sospetto sollevato da una discussione presente su Phica.eu nel febbraio 2022 in cui si affermava di accettare minorenni, purché vestiti. Vietati quelli nudi o in intimo.
Tra gli esposti all’attenzione della postale c’è anche quello di Alex Orlowsky, un esperto di cyberintelligence che con la sua start up fa parte di un consorzio che studia i fenomeni estremisti on line. Nell’analisi fatta dalla sua società ha evidenziato come l’attività della rete di soggetti, domini e società collegate al sito Phica.net risalga a venti anni fa, quando il dominio compare per la prima volta nella Wayback Machine. «Vittorio Vitiello (il gestore già sentito dai pm a Firenze, ndr ) era l’admin, ma era tutta la società che c’è dietro. Le persone che monetizzavano su questo sito sono esperti di pornografia amatoriale, dai dvd porno sono passati a sfruttare il fenomeno internet. Il reato sta laddove monetizzavano sui contenuti illegali che venivano caricati. La prima traccia che ho di Vitiello - spiega l’esperto - risale al 2007, quando già gestiva il sito.
È uno che chiedeva soldi per rimuovere i contenuti, e questo è un reato: a provarlo ci sono chat, trasferimenti su Paypal. Ha iniziato a chiedere soldi, secondo quanto emerso dalla nostra analisi, almeno dal 2017. Lui non è veramente il capo, lui era l’admin ma ci sono altri nomi».