Cronaca giudiziaria

L'ultima mossa di Lady Soumahoro: i tabulati per dire "io non c'ero"

Liliane Murekatete, moglie del deputato Soumahoro, ha chiesto alla procura di Latina di acquisire i tabulati del suo telefono per dimostrare che non partecipava agli incontri della cooperativa

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Acquisire i tabulati telefonici di lady Soumahoro per stabilire che la stessa non era presente alle attività di gestione della cooperativa Karibù, nel periodo contestato dalla procura di Latina. È la richiesta avanzata nei giorni scorsi dal difensore della donna, l’avvocato Lorenzo Borrè, agli inquirenti che conducono le indagini sulla presunta evasione fiscale contestata ai componenti del consiglio di amministrazione della cooperativa.

Il nuovo tentativo per dichiararsi estranea ai fatti

La mossa della difesa arriva in seguito al rigetto dell’annullamento della misura cautelare del sequestro dei beni chiesa da Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro. In quella occasione i giudici hanno contestato alla donna una firma apposta ad un atto gestionale davanti a un notaio, circostanza che di fatto smentiva l’assenza di partecipazione ad atti gestionali. Ma ora l’avvocato Lorenzo Borrè che assiste la donna, ha presentato al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese un’istanza di acquisizione dei tabulati telefonici per la geolocalizzazione dei movimenti della sua assistita nel periodo in cui - secondo quanto ipotizzato - ha partecipato alle attività della cooperativa, tra cui un’assemblea dei soci davanti a un notaio. Quest’ultimo, stando alle documentazioni acquisite dalla procura, avrebbe confermato la presenza di Murekatete all’assemblea del 18 maggio 2019. E questo è stato il caposaldo in base al quale i magistrati hanno rigettato la richiesta di lady Soumahoro. Adesso la difesa gioca la carta dei tabulati telefonici con geolocalizzazione per dimostrare l’estraneità della donna ai fatti contestati.

L’indagine prosegue: al setaccio di documenti finanziari

L’inchiesta della procura di Latina va avanti. Tra gli indagati, oltre Liliane Murekatete, ci sono anche la madre di lei Marie Therese Mukamitsindo e il fratellastro, Michel Rukundo. A inizio dicembre 2022 la procura ha disposto il sequestro preventivo del profitto del reato per quasi 650 mila euro complessivi. Il riferimento è ad illeciti di natura tributaria tra cui fatture per operazioni inesistenti concentrate in un preciso arco temporale: tra il 2015 e il 2019. Intanto la difesa di Liliane Murekatete ha presentato ricorso al tribunale del riesame di Latina in merito al sequestro dei 13mila euro; per quanto riguarda invece la misura restrittiva notificata a metà dicembre, ha deciso di non impugnare l’ordinanza. Gli altri indagati non hanno intrapreso azioni avverse al provvedimento della procura.

L’indagine intanto procede e nel mirino ci sarebbero diversi documenti finanziari legati alle annualità 2020 e 2021.

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