Naufragio sul lago Maggiore: restituita la barca degli 007 “ma non si sa a chi”

Nelle motivazioni della sentenza, l’imbarcazione viene dissequestrata e restituita a un “avente diritto” che non si è in grado di identificare

Naufragio sul lago Maggiore: restituita la barca degli 007 “ma non si sa a chi”
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Resta un giallo “laterale” rispetto al naufragio della Goodria, l’imbarcazione al centro di un incidente sul lago Maggiore avvenuto il 28 maggio 2023. E il giallo riguarda la proprietà del mezzo, come attestano le motivazioni della sentenza per la ratifica del patteggiamento dello skipper Claudio Carminati. Quest’ultimo aveva patteggiato 4 anni di carcere il 12 giugno 2024 per naufragio e omicidio, entrambi colposi.

Le motivazioni prevedono che l’imbarcazione venga dissequestrata e restituita all’“avente diritto”, ma tuttavia non si può identificare chi sia, poiché c’è “incertezza a oggi delle sorti del bene quanto all’effettivo proprietario”. L’imbarcazione sarebbe inoltre destinata alla demolizione, in caso contrario viene ordinata “la rimozione delle parti delle quali è stata accertata l’intervenuta modifica in violazione delle caratteristiche del modello di produzione”.

È un’espressione certamente generica - si legge nelle motivazioni compilate dalla giudice Anna Giorgetti - ma l’unica utilizzabile nel caso di specie. Dagli atti emerge che è di proprietà della Love Lake di Anna Bozkhova le cui quote sono per il 95% e per il restante 5% di Carminati. Non è stato acclarato se l’imbarcazione apparentemente battente bandiera slovena, anche se presso il Ministero delle Infrastrutture - Amministrazione Marittima della Repubblica di Slovenia il mezzo non risulta iscritto, fosse già stata oggetto di precedente vendita. Anna Bozkhova è drammaticamente perita nel naufragio e in atti non vi è alcuna evidenza utile in ordine alle vicende societarie della Love Lake srl né in ordine all’aperta successione della Bozkhova”.

Bozkhova era la moglie di Carminati. Le altre vittime furono Claudio Alonzi, Tiziana Barnobi, Shimoni Erez, i primi due appartenenti ai servizi segreti italiani, il terzo appartenente al Mossad. I mestieri delle vittime non vengono menzionati nelle motivazioni.

In quanto alle responsabilità di Carminati è stato stabilito che avrebbe imbarcato il doppio dei passeggeri rispetto alla capienza e “aveva apportato alcune modifiche che appaiono di pregante significatività, idonee ad alterare le condizioni di galleggiamento e instabilità dell’imbarcazione che hanno inciso sulle sue caratteristiche tecniche rendendola difforme da com'era in origine”.

Non solo, anche le decisioni prese avrebbero avuto un peso, perché “sarebbe stato sufficiente puntare verso il porto di Stresa, raggiungibile in un tempo sufficientemente breve per evitare il temporale o anticipare l’orario del rientro.

L’avere invece deciso di intraprendere una lunga navigazione, almeno due ore, senza consultare con diligenza i bollettini meteo della Regione Lombardia con un’imbarcazione dalle caratteristiche strutturali che la rendevano scarsamente manovrabile in quelle condizioni di tempo ha costituito una condotta gravemente colposa che ha portato al naufragio e alla morte di quattro persone".

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