"Nessuna crudeltà". Pena ridotta al tunisino che stuprò una trans

I fatti si sono registrati a maggio 2024 nel parco della Montagnola di Bologna. L'autore della violenza era in Italia da poco tempo

"Nessuna crudeltà". Pena ridotta al tunisino che stuprò una trans
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La pena per un immigrato tunisino di 26 anni, da pochi mesi in Italia e irregolare sul territorio, che a maggio del 2024 ha violentato una transessuale di 45 anni nel parco della Montagnola di Bologna, è stata ridotta di due anni, passando dai 6 anni e 6 mesi del primo grado, con rito abbreviato, ai 4 anni e 6 mesi, in assenza dell'aggravante della crudeltà. Lo riferisce il quotidiano Il Resto del Carlino, che aggiunge che sono stati, invece, confermati i risarcimenti da versare al Movimento identità trans (Mit), che si è costituito parte civile, e alla vittima. Le motivazioni verranno rese note tra 60 giorni.

I fatti risalgono alla sera dell'11 maggio 2024 quando, attorno alle 22, i due si mettono d'accordo per una prestazione sessuale, che però in pochi minuti evolve in violenza sessuale e rapina. Le urla della vittima, "Basta, fermati", sono state udite da un testimone, che ha dato l'allarme e chiamato le forze dell'ordine, arrivate sul posto attorno alle 22.30. Al loro arrivo, i carabinieri hanno trovato la 45enne in "evidente stato di agitazione e confusionale, parzialmente svestita nella parte superiore". Il quadro che si è mostrato ai loro occhi era piuttosto chiaro anche perché, poco lontano, c'era ancora il 26enne tunisino "che in quel momento si stava sistemando il pantaloncino, appariva molto agitato e aveva gli indumenti sporchi di terriccio".

Per il pm che ha seguito il caso in primo grado, la vicenda ha avuto risvolti drammatici tanto da ipotizzare anche il "movente transfobico della gravissima violenza". L'avvocato Alessandro Ariemme, che difende l'imputato, ha spiegato al quotidiano bolognese che "dopo aver instillato nel collegio numerosi dubbi circa l’autenticità delle dichiarazioni della persona offesa, la Corte d’Appello ha comunque rideterminato la pena finale con uno sconto di due anni contenendola a 4 anni e 6 mesi". L'avvocato si ritiene soddisfatto del risultato ottenuto, "e così anche l’imputato che ha ottenuto un enorme risultato, ormai insperato, alla vigilia di questa battaglia tra pari al cospetto della Procura e le due parti civili costituite".

A gennaio, l'avvocato Antonietta Cozza del Movimento identità trans rivelò che "il gup scrive poi che è chiaro che l’imputato si era adirato scoprendo che la persona offesa fosse trans, cosa che non si aspettava. Per questo ha infierito su di lei, anche con parole di scherno".

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