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No all'amministratore di sostegno per Sgarbi, ci sarà una perizia medica

Svolta nella disputa che ha coinvolto Vittorio Sgarbi e la figlia Evelina

No all'amministratore di sostegno per Sgarbi, ci sarà una perizia medica
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Vittorio Sgarbi non ha bisogno dell'amministratore di sostegno. Ma è stata disposta una perizia medica per valutare se il critico d'arte "sia in grado di comprendere il significato e le conseguenze personali, patrimoniali e giuridiche, delle decisioni di particolare complessità e rilevanza". Lo ha deciso il tribunale di Roma, secondo quanto anticipato da Gianluigi Nuzzi a "Dentro la notizia" su Canale 5. Il Tribunale di Roma - rende noto la figlia Evelina - ha deciso di nominare un medico CTU, la psicologa psicoterapeuta Lili Romeo per "accertare, esaminati gli atti, compiuti i necessari esami, acquisita la documentazione sanitaria esistente e assunte informazioni dai sanitari che hanno avuto in cura il beneficiario, se lo stesso presenti condizioni psicologiche, psicopatologiche o cognitive tali da incidere sulla capacità di autodeterminarsi in relazione al compimento di atti di straordinaria amministrazione e all'esercizio dei diritti personalissimi".

Il CTU dovrà dire in particolare "se la persona sia in grado di comprendere e valutare il significato e le conseguenze personali, patrimoniali e giuridiche delle decisioni di particolare

complessità e rilevanza, con specifico riferimento alla capacità di testare, alla gestione straordinaria del patrimonio e alla scelta di contrarre matrimonio, valutando l'autenticità e la stabilità della volontà decisionale".

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