"Noi in balia dei legali", "Ignoranti come le capre". Botta e risposta tra la famiglia Sempio e Lovati

Il padre di Andrea Sempio ha dichiarato di aver versato tra i 50 e i 60 mila euro agli avvocati nel 2017, quando l'archiviazione arrivò in soli 3 mesi

"Noi in balia dei legali", "Ignoranti come le capre". Botta e risposta tra la famiglia Sempio e Lovati
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Sono stati resi noti alcuni stralci dell'incontro tra il padre di Andrea Sempio e gli investigatori lo scorso 26 settembre a seguito della perquisizione effettuata nell'abitazione di Garlasco. Gli inquirenti hanno posto a Giuseppe Sempio le domande volte a capire meglio il contenuto dei foglietti rinvenuti nell'abitazione a maggio, che sono finiti all'interno del fascicolo aperto a Brescia, che vede indagato l'ex pm Mario Venditti ma che si sta ampliando.

In merito alla cifra "20. 30. euro" Sempio ha dichiarato che "dovrebbe essere una previsione di spesa che avevamo fatto noi in casa, su quanto avremmo dovuto pagare agli avvocati alla fine della faccenda". Quella, aggiunge, era la stima "se si fosse arrivati all'archiviazione (...) noi pensavamo comunque di arrivare all'archiviazione". Durante la sua testimonianza, l'uomo ha anche dichiarato che i prelievi in contanti effettuati a seguito del prestito dei familiari servivano a "pagare" gli avvocati. "Eravamo in balia degli avvocati", ha aggiunto, "eravamo allo sbaraglio". Gli investigatori gli hanno anche domandato dell'intercettazione in cui lo si sente dire, nel 2017, che bisognava "pagare quei signori lì" e nella sua verbalizzazione il signor Sempio ha giustificato quelle parole dicendo che "sicuramente intendevo gli avvocati (...) sono sicuro che mi riferivo agli avvocati" ma di quei pagamento non c'è traccia: né "fatture" e né "ricevute".

Secondo i calcoli fatti durante la testimonianza, Giuseppe Sempio ha riferito agli investigatori di aver speso "tra i cinquantacinquemila e i sessantamila euro" per gli avvocati in quel periodo. Alla domanda degli investigatori se non gli sembra una cifra eccessiva a fronte del fatto che l'archiviazione è arrivata così rapidamente, in appena tre mesi, il papà dell'indagato ha replicato: "Lo so che sembra strano, ma è così. Noi eravamo nelle loro mani e non sapevamo una virgola di cosa facessero".A queste parole ha replicato a distanza l'avvocato Massimo Lovati, legale difensore di Sempio (non si sa ancora per quanto) durante un'intervista serale a Quarto Grado: "L'unica cosa che capisco è che siccome non ne sapevano niente di niente perché sono ignoranti come delle capre, erano in balia degli avvocati... Pendevano dalle loro labbra".

Lovati si è poi difeso aggiungendo di non aver mai parlato "di soldi in nero, ma di soldi in contanti. Non ho nessun dovere di farvi vedere le parcelle, come quando lei va dal lattaio o dal panettiere e paga in contanti". Intervenuto con un videomessaggio in trasmissione, Andrea Sempio ha dichiarato in merito al mandato di Lovati che "abbiamo parlato un po' di tutto ciò che ci ha portato dagli inizi del 2016 fino ad oggi, di quello che è accaduto negli ultimi giorni e quali potrebbero essere le scelte migliori per il prossimo futuro". Per tale ragione, ha proseguito, "ho deciso di prendermi qualche giorno prima di decidere se confermare o meno l'avvocato Lovati nel team difensivo.

Al momento, quindi, è ancora il mio avvocato, fa ancora parte del team difensivo e vedremo nei prossimi giorni. Ho deciso di prendermi qualche giorno per riflettere anche sulle sue idee, sulla sua visione, sulla sua idea della difesa".

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