"Non ci fu violenza". E il gip archivia il caso della ristoratrice che cacciò i turisti israeliani

Si è chiuso il caso dell'oste napoletana accusata di aver cacciato i clienti solo perché israeliani: il gip ha archiviato la querela su richiesta della procura

"Non ci fu violenza". E il gip archivia il caso della ristoratrice che cacciò i turisti israeliani
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Si è chiuso il caso della ristoratrice napoletana che ebbe un alterco con alcuni turisti israeliani nella sua locanda. Dopo la denuncia degli avventori, come spiegato dall'avvocato dell'oste, la pratica è stata archiviata dal gip su richiesta della procura. "Non si ravvisa alcuna violenza o minaccia, al contrario di tutto quello che si è scritto e detto. Sono gli stessi querelanti a riferire come l'indagata non abbia mai minacciato direttamente e non abbia avuto alcun tipo di contegno violento. Tale circostanza viene inoltre confermata dallo stesso video prodotto in sede di querela, nel quale non vi è traccia di comportamenti minacciosi o violenti tenuti dalla querelata", ha spiegato l'avvocato Domenico Ciruzzi al Corriere della sera.

Inoltre, ha detto ancora l'avvocato, "i due querelanti non vengono costretti ad allontanarsi dal ristorante in ragione della minaccia o della violenza, comunque non sussistenti, ma escono dal ristorante in ragione di una scelta volontaria". Una versione, quella appurata a livello giuridico, diversa rispetto a quella che venne raccontata nelle battute di quotidiani locali che per primi fecero uscire la notizia. La ristoratrice, ha aggiunto l'avvocato, "si è limitata a esprimere un’opinione politica, attribuendo una responsabilità morale ai due turisti in quanto cittadini israeliani rispetto alla morte di bambini palestinesi, in ragione delle operazioni militari poste in essere dal governo di Israele".

La ristoratrice ha, quindi, commentato: "Il sindaco non mi ha protetta. Dopo 10 minuti erano iniziate le recensioni negative per la Taverna a Santa Chiara, dopo due ore ero su tutti i social, dopo tre ore ho ricevuto minacce di morte persino dal Brasile… Mi ha fatto male l'insensibilità di chi mi ha sbattuta in prima pagina senza pensare che poteva diventare per me un motivo di fine. Ho vissuto 36 ore senza mangiare, senza dormire, a stento ho bevuto". Quindi, ha aggiunto: "Mi ha fatto male anche l'atteggiamento del sindaco, che non mi ha protetta. Io sono un'abitante e sono stati protetti i turisti, perché? Anche prima di appurare come fossero andate le cose, a prescindere.

La città è anche degli abitanti, io sono una lavoratrice di questa città, mi aspettavo di essere contattata. I turisti sono stati ricevuti, si dice siano stati portati in giro, mentre io non ho ricevuto telefonate fino a martedì. Da degli amministratori pubblici mi aspettavo che ci fosse responsabilità".

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