"Criminale, accusato di rapimento". Anche la Ong di Banksy attacca Salvini

La Ong tedesca Louise Michel, finanziata dall'artista, accusa Salvini e preme sui magistrati per la sua condanna: "I veri criminali non arrivano in barca, ma in limousine"

"Criminale, accusato di rapimento". Anche la Ong di Banksy attacca Salvini
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Il processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms vede le Ong schierate come tifoseria al fianco della magistratura italiana. Non un caso, certo, sia perché il loro desiderio è quello di vedere soccombere, e finire in carcere, Matteo Salvini, sia perché sanno di trovare in una parte di questa un alleato importante per svicolare dalle leggi italiane. In diverse occasioni, con sentenze a volte ideologiche, i giudici hanno trovato il modo di accogliere i ricorsi delle Ong, sanzionate per aver violato le norme italiane che, piaccia o meno, sono leggi promulgate dal presidente della Repubblica. E quindi ecco che tutte le organizzazioni non governative sono impegnate in una sorta di fuoco social contro l'attuale ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per sostenere la magistratura, nel tentativo di spingere i giudici verso la condanna di Matteo Salvini.

L'ultima in ordine di tempo ad attaccare il vicepremier è la tedesca Louise Michel, che utilizza l'omonima barca finanziata interamente dall'artista Banksy. "I veri criminali non arrivano in barca, ma in limousine", scrive la Ong, condividendo l'immagine di Salvini mentre scende da una vettura di servizio. "È stato accusato di rapimento e abbandono del dovere e rischia sei anni di prigione. Le persone non fuggono perché sono criminali violenti. Fuggono dalla violenza! Per i politici di destra è una storia diversa", scrive ancora l'Ong tedesca. Che poi conclude la sua arringa social: "L'Italia e l'Europa devono rispettare i diritti umani". Eppure, le cronache italiane, ma anche europee, sono piene di storie che raccontano di barbare violenze da parte di immigrati irregolari, che hanno reso le nostre città meno sicure. Basta sfogliare le pagine dei giornali o aprire i social per avere resoconti, seppur parziali, delle malefatte di parte degli immigrati. Certo, sarebbe falso dire che tutti quelli che arrivano delinquono. Ma è falso anche dire che nessuno di questi lo faccia, in nome di un'ideologia politica che è il vero scopo di queste organizzazioni.

Il fine sociale delle Ong, quello sbandierato, è il recupero dei migranti ma la verità, come dimostrano i fatti, è che queste organizzazioni cercano di intervenire nell'agenda politica italiana per portare avanti logiche no-border. Per tanti anni il nostro Paese è stato il ventre molle dell'Europa in tal senso, e mentre altri Paesi, come Spagna, Grecia e Malta, si attrezzavano con norme anti-Ong, l'Italia, grazie alla sinistra di governo, lasciava che entrassero e sbarcassero a piacimento in Sicilia e a Lampedusa.

E mentre ora l'Europa cerca di chiudersi per evitare ulteriori infiltrazioni criminali, soprattutto terroriste, lavorando anche per espellere quelli già presenti, le organizzazioni esultano per la possibilità che un ministro, che aveva attuato tutto questo prima degli altri, possa andare in galera.

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