"Pagare quei signori lì". La frase chiave dell'indagine di Garlasco

Secondo la Guardia di finanza ci sarebbero "anomalie" che troverebbero "riscontro" nel foglietto trovato a casa Sempio durante la perquisizione di maggio 25

"Pagare quei signori lì". La frase chiave dell'indagine di Garlasco
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L'indagine sull'omicidio di Garlasco sta aprendo scenari che fino a poche settimane fa non erano prospettabili ma le procure che vi stanno lavorando vogliono andare fino in fondo per eliminare ogni possibile dubbio. Questo anche perché l'indagini sull'omicidio di Chiara Poggi si interseca con quelle su "Clean" e "Clean 2", che vedono coinvolti magistrati, carabinieri e giudici della procura di Pavia. Ed è proprio in questo contesto che la procura di Brescia ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari e ha iscritto nel registro degli indagati l'ex pm Mario Venditti, che secondo l'accusa potrebbe aver favorito l'archiviazione di Andrea Sempio nel 2017, quando era indagato per l'omicidio di Chiara Poggi.

Tra i documenti agli atti della procura di Brescia ci sono alcune intercettazioni telefoniche/ambientali del 2017 che hanno registrato le conversazioni tra i genitori di Sempio e lo stesso indagato. Di particolare interesse invastigativo risulta essere un passaggio di una intercettazione ambientale del 9 febbraio 2017 di Giuseppe Sempio, padre di Andrea, il quale si trova in macchina con Daniela Ferrari, sua moglie. Alla domanda della moglie su chi fossero "quei signori lì" da "pagare", il signor Sempio rispondeva: "Portare i soldi all'avvocato". Il Gico della Guardia di finanza di Brescia, in un'informativa agli atti del Tribunale del Riesame di Brescia depositata nel ricorso contro la perquisizione intentato dall'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, scrive che "dalla lettura delle intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri, emerge un chiaro riferimento ai presunti pagamenti della famiglia Sempio nei confronti dei legali di fiducia dell'epoca".

Tuttavia nell'annotazione (datata fine luglio) della Guardia di Finanza di Brescia si legge che riguardo a quella conversazione e ai riferimenti alla necessità di effettuare pagamenti "non tracciabili", che le "modalità prospettate sembrano più vicine all'ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse, indicate come 'quei signori lì', piuttosto che i difensori di fiducia". Il dubbio è probabilmente sorto dalla discordanza di generi e dalla "stranezza" del definire "quei signori lì" quelli che sono semplicemente "avvocati" e dalla necessità di non rendere i movimenti tracciabili. Secondo gli investigatori queste "anomalie" troverebbero "riscontro" nel biglietto trovato a casa Sempio durante la perquisizione di maggio 2025.

È stato trovato in un cassetto del soggiorno all'interno di una rubrica in corrispondenza delle lettere Q e R con la scritta "Venditti Gip (sottolineato due volte, ndr) archivia x 20. 30. euro". Secondo gli inquirenti si tratta in realtà di "20mila o 30mila euro" e lo si desumerebbe dalla presenza del "punto dopo le cifre 20 e 30".

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