
La difesa di Andrea Sempio nell'ultimo periodo sembra in grave difficoltà. Dopo la decisione di Luciano Garofano di rimettere l'incarico di consulente della difesa di Sempio, che aveva da diversi anni, per divergenze con la difesa dell'ingato sull'impronta 33, è stato nominato al suo posto l'ex poliziotto Armando Palmegiani. A sceglierlo pare sia stata Angela Taccia, uno dei legali di Sempio con Massimo Lovati, che non sarebbe stato coinvolto nella decisione. Le difficoltà dell'avvocato erano evidenti nelle scorse ore, quelle immediatamente successive alla nomina, davanti alle dichiarazioni rese alcuni mesi fa, a giugno, da Palmegiani su YouTube nel corso di un programma in cui parlava del caso in questione. In estrema sintesi sono diventate virali alcune parti di quei suoi ragionamenti in cui il nuovo consulente, quando ancora non lo era, sosteneva tesi incompatibili con quelle che dovrebbe tenere un esperto che oggi è parte del pool difensivo di Sempio.
"Sono rimasto in panne per aver sentito le dichiarazioni che aveva fatto il dottor Palmegiani a giugno. Vorrei che il dottore chiarisse come mai ha fatto quelle dichiarazioni, come mai ha cambiato idea e come mai ha accettato questo incarico", ha detto Massimo Lovati in diretta tv con Storie Italiane, dopo aver annunciato nella stessa trasmissione un silenzio stampa che poi non ha rispettato. Quelle dichiarazioni hanno evidentemente spiazzato l'avvocato, che non conosce Palmegiani e che si è trovato a dover rispondere di affermazioni contrarie alla linea difensiva tenuta finora da chi, oggi, è diventato un suo consulente. Visto il clamore suscitato da quelle parole, e non sarebbe potuto essere diversamente vista la mediaticità del caso, Palmegiani da due giorni rilascia interviste per cercare di fornire il suo punto di vista. "Sull'innocenza di Andrea Sempio non ho cambiato idea. Ne sono sempre stato convinto anche prima che venissi nominato consulente della difesa. Le mie parole sono state travisate e utilizzate strumentalmente perché sono state estrapolate da una mia intervista, dove dico il contrario. Si tratta di soli 6 secondi dove parlo del Dna e dell'impronta 33, affermando l'esatto contrario", sostiene il consulente.
"Nell'intervista ho affermato che il Dna è di Sempio, ma lo dissi in un contesto più ampio in cui spiegavo che è una traccia genetica sotto le unghie, talmente risibile che è da contatto con un oggetto che la vittima aveva probabilmente maneggiato.
Questo non prova una aggressione contro Chiara Poggi", ha aggiunto Palmegiani, supponendo che "dietro la nuova inchiesta che ha visto coinvolto anche l'ex procuratore capo di Pavia, Mario Venditti ci sia uno scenario più ampio". Ha comunque voluto sottolineare di non essere un genetista e, pertanto, "vedremo dopo il 18 dicembre di nominare un genetista forense per quanto riguarda la parte tecnica".