Il tribunale di Napoli con una nuova sentenza ha dato una lettura nuova della figura degli scafisti che rischia di fare giurisprudenza per le prossime cause che vedranno imputati soggetti accusati di guidare le imbarcazioni che traghettano oltre i confini i migranti irregolari. Secondo i giudici non erano scafisti ma persone alla guida del barcone per uno stato di necessità, quindi sono stati assolti. "Rappresenta una vittoria importante, perché scardina da un lato il paradigma sin troppo spesso applicato nei Tribunali che equipara il capitano a colui che organizza le lucra sulle traversate, riconoscendo le condizioni di necessità che caratterizzano il percorso di ogni migrante in fuga dal proprio Paese di origine, affermando in modo chiaro che i capitani altro non sono che migranti che esercitano la propria libertà di movimento", hanno spiegato a Fanpage Tatiana Montella e Martina Stefanile.
In diverse inchieste effettuate nel corso degli anni il Giornale ha fatto emergere quella che la piramide gerarchica delle organizzazioni che operano dall'altra parte del Mediterraneo nel traffico illegale dei migranti. Ed è stato appurato, anche tramite testimonianze dirette, che coloro i quali guidano le imbarcazioni spesso si offrono volontari in cambio di una traversata gratuita. Il loro viaggio viene di fatto pagato dagli altri migranti e si assumono il rischio giuridico, come viene loro spiegato prima di confermare la propria proposta, di un'imputazione per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Ora, con questa sentenza, che sicuramente arriverà a breve sull'altra sponda, più migranti potrebbero proporsi per il ruolo di "conducenti" di queste imbarcazioni, anche perché addentrandosi nelle pieghe del web, dove si sviluppano propaganda e reti di contatti di queste realtà, emerge come ci sia una certa difficoltà a reperirli.
Il pericolo, enorme, è che a fronte di un minore rischio, e di una traversata gratis, potrebbero proporsi anche soggetti senza alcuna esperienza, che una volta in mare diventano un pericolo ulteriore per se stessi e gli altri a bordo. I 4 migranti che sono stati assolti sono sbarcati a Napoli dalla nave Ong Ocean Viking insieme ad altre 51 persone.
Appena sono arrivati nel capoluogo campano, sono stati fermati e trasferiti in carcere. Il giudice ha però ritenuto sussistente "lo stato di necessità" e ora i quattro torneranno liberi dopo 17 mesi in carcere. Furono riconosciuti dagli altri migranti come