Spuntano 107 impronte dell'omicidio di Garlasco: ecco di chi sono

Alcune di queste impronte sono già state attribuite, per altre è stato fatto un lavoro di esclusione: al centro di dibattito resta l'impronta 33

Spuntano 107 impronte dell'omicidio di Garlasco: ecco di chi sono
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L'incidente probatorio dell'omicidio di Garlasco procede ma, per il momento, non ha portato elementi significativi alla nuova indagine di Garlasco. L'attesa maggiore è per l'analisi del Dna del perito Denise Albani. Non sono oggetto di incidente probatorio le analisi del medico legale Cristina Cattaneo e la Bpa dei Ris di Cagliari, richieste alla procura. L'analisi dattiloscopica effettuata sulle impronte presenti in casa Poggi non ha finora restituito dati rilevanti, perché sul sacchetto della spazzatura e su quello in plastica dei cereali c'erano solamente le impronte di Chiara Poggi mentre sulle porte quelle di un carabiniere e di Marco Poggi, che però viveva lì. Sono numerose, finora, le impronte che all'attribuzione sono risultate essere dei carabinieri e dei soggetti che sono entrati in casa quel 13 agosto e nei giorni successivi. Questa è una delle sbavature di questa indagine, considerando che non tutti gli operatori sono entrati con l'abbigliamento sterile adeguato in quella casa, contaminando inevitabilmente la scena del crimine.

Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli sono i consulenti nominati dalla procura di Pavia per far luce su tutte le impronte presenti in quella casa al momento del repertamento o, meglio, su quelle reperate perché all'epoca considerate di interesse investigativo. Come rivela Il Giorno nell'articolo oggi in edicola, ne sono state analizzate in tutto 107 in questa seconda indagine o, meglio, si tratta di 107 frammenti di cui 29 già attribuiti con certezza dai Ris di Parma all'epoca dei fatti. Quelle che restano sono 78 e di queste 28 frammenti digitali-palmari-papillari sono considerati potenzialmente comparabili dai consulenti, quindi potenzialmente attribuibili, e 8 impronte, di cui 7 digitali e una palmari, vengono definiti utili per la perizia.

Delle 28 impronte comparabili, una è del falegname e 25 non sono né di Sempio né di Stasi, indagato e condannato. Un'altra non può essere valutata. L'impronta sporca di sangue sul mobile della cucina è necessariamente di qualcuno presente durante l'omicidio ma ha solo 8 punti comparabili e non è di nessuno dei familiari di Chiara Poggi o degli amici di Marco Poggi.

L'impronta 33 resta al centro delle polemiche perché se da un lato la procura e i consulenti di Stasi la attribuiscono a Sempio, di avviso contrario sono i consulenti della famiglia Poggi e dello stesso Sempio.

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