Straniero proponeva sesso a pagamento a minorenni: il giudice lo assolve

Un 39enne straniero era finito a processo per aver proposto sesso a pagamento ad alcune ragazzine che frequentavano due scuole medie di Arezzo. Il giudice lo ha però assolto, in quanto l'accaduto non raggiunge la soglia di rilevanza penale necessaria per il tentativo di atti sessuali su minori

Straniero proponeva sesso a pagamento a minorenni: il giudice lo assolve

Aveva spaventato diverse ragazzine minorenni, appostandosi all'ingresso di due scuole medie di Arezzo ed avvicinando le alunne. Avrebbe fatto loro avances sessuali esplicite, proponendo persino a bambine di 12 o 13 anni di consumare rapporti sessuali dietro pagamento. Dopo esser finito a processo, è però stato assolto: secondo il giudice, il fatto non sussiste in ragione della inidoneità delle condotte a raggiungere la soglia di rilevanza penale per il tentativo di atti sessuali su minore. Questa la decisione del tribunale di Arezzo, che si è espresso nelle scorse ore per l'assoluzione del cittadino straniero di 39 anni protagonista della vicenda. Stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione, l'uomo è finito sul banco degli imputati per alcuni episodi risalenti al 2016, dopo aver molestato alcune giovanissime di età compresa fra i 12 e i 14 anni. Le ragazze, oggi maggiorenni, all'epoca dei fatti frequentavano le medie e si sarebbero più volte viste comparire davanti lo straniero.

In un'occasione si avvicinò ad esempio ad una tredicenne, proponendole 500 euro per consumare un rapporto sessuale. In un altro caso avrebbe invece fermato un'altra studentessa giovanissima che stava raggiungendo un'amica per entrare a scuola, offrendole secondo l'accusa"mille euro come corrispettivo di una prestazione". La stessa offerta economica, quest'ultima, rivolta in un secondo momento anche ad un'alunna di 12 anni. In un altro frangente avrebbe inoltre seguito un'altra scolara appena uscita dall'istituto scolastico che frequentava. Con il suo atteggiamento aveva insomma creato un vero e proprio clima di terrore fra le ragazzine, fino a quando una delle vittime delle attenzioni dell'adulto trovò il coraggio di raccontare ai propri genitori quel che le era accaduto. Le denunce presentate dai nuclei familiari delle giovani hanno poi consentito alle forze dell'ordine di rintracciare lo straniero e la procura chiese per lui il rinvio a giudizio.

Il procedimento penale non si è tuttavia svolto senza intoppi, considerando anche il rinvio dell'udienza preliminare a causa di un difetto di notifica. L'imputato è quindi comparso in aula a ben sette anni di distanza dai fatti, confessando. Si è detto "dispiaciuto di quanto avvenuto" e ha affermato di aver "tentato quegli approcci in un momento difficile della sua vita". A dispetto della sua confessione però, l'iter giudiziario si è chiuso con l’assoluzione, dopo che il giudice ha verificato che non c’era la possibilità di arrivare ad una vera condanna del reato.

Il motivo? Pur riconoscendo nell'uomo l'effettivo autore delle azioni moleste che gli venivano contestate, i gesti in questioni non sono in buona sostanza stati considerati abbastanza rilevanti sul piano penale per una condanna per atti sessuali su minori.

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