
I punti chiave
"So dove abiti". E ancora: "Ti lego al letto e ti stupro". Sono alcuni messaggi dal tono intimidatorio che ha ricevuto l'ex Miss Italia Francesca Bergesio, già vittima di un precedente episodio di stalking. Il presunto stalker è stato identificato dalla Polizia Postale: si tratta di un 26enne residente a Catania, al quale nei giorni scorsi la Procura di Asti ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari. In caso di rinvio a giudizio, l'indagato dovrà rispondere del reato di minaccia aggravata.
I messaggi choc
Le nuove minacce risalgono allo scorso febbraio. L'uomo ha utilizzato un account falso, con la foto di un teschio come immagine del profilo, per contattare l'ex Miss Italia su Facebook. "Ti stupro", recita un messaggio. E poi un altro: "Vorrei incatenarti e stuprarti per ore". Stando a quanto riporta Il Messaggero, il presunto stalker avrebbe inviato alla giovane studentessa anche immagini di cadaveri. Motivo per il quale la procura astigiana contesta all'indagato di aver agito con l'aggravante della provenienza anonima e della gravità dell'intimidazione.
Il precedente
Già nel 2023 Francesca Bergesio era stata perseguitata sui social e via mail da un hater. Anche lui aveva utilizzato un falso profilo Facebook, da donna, per minacciare l'ex Miss Italia. In quel caso i messaggi erano stati indirizzati anche al padre, il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio. "So dove abiti. Vengo a prenderti, ammazzo te e tuo padre", aveva scritto lo sconosciuto. L'uomo, un 32enne bresciano, pochi giorni fa è stato condannato a tre mesi di carcere, convertiti in 180 ore di lavori socialmente utili.
L'ex Miss Italia: "Ho avuto paura"
"Ho avuto tanta paura dopo aver sporto la prima denuncia. - racconta oggi Bergesio in una intervista a Il Messaggero - Non sai mai cosa possa succedere dopo. Queste minacce erano veramente troppo gravi, mi sono spaventata. Ne ho parlato con i miei genitori e insieme abbia deciso di denunciare.
È stato importante farlo perché la situazione poteva diventare pericolosa". La giovane, che è assistita dall'avvocato Nicola Menardo, spera di poter "incoraggiare le altre donne a denunciare qualsiasi tipo di violenza e sopraffazione". Poi conclude: "Si deve reagire".