
Sperava non sarebbe accaduto e si era a lungo battuta per ottenere una condanna giusta per l’assassino di suo figlio, anche se forse aveva già intuito che non l’avrebbe avuta. Almeno non quella che si aspettava. Così, quando il giudice ha letto il dispositivo della sentenza e ha capito che il killer 17enne del suo ragazzo era stato condannato a 18 anni e 8 mesi, il suo grido di dolore si è unito a quello dell’«esercito di Santo» - amici, familiari e conoscenti di Santo Romano, il giovane di 19 anni ucciso nel novembre 2024 a Napoli per una scarpa sporca - che presidiavano fin dal mattino il Tribunale per i minorenni di Napoli: «Fate schifo». Urla, rabbia, slogan urlati con la disperazione di chi ritiene di aver subito un’ingiustizia. «La giustizia ha fallito di nuovo, è uno schifo.
La giustizia fallisce, perciò i minori continuano a delinquere e ad ammazzare», si dispera Filomena Di Mare, la mamma di Santo, ucciso con un colpo di pistola al petto nel corso di una banale lite tra ragazzi la notte tra il 1 e il 2 novembre scorso. Sapeva che la pena non sarebbe potuta essere molto alta per lo sconto previsto dalla scelta del rito abbreviato, ma si aspettava almeno il massimo previsto.
Pieno di rabbia anche Tony, l’altro figlio, in evidente stato di agitazione emotiva. Appena il giudice finisce di leggere la sentenza si scaglia contro l’imputato: «Ti uccido, ti spezzo a te e la famiglia tua... hai la data di morte segnata... ti devo decapitare», urla in dialetto il fratello di Santo.
Simona, la fidanzata della vittima, fa un appello: «Vogliamo il sostegno anche di chi non ha perso un proprio caro, perché questa è una battaglia che non dobbiamo combattere soltanto noi».
Il processo si è svolto con il rito abbreviato e il pm aveva chiesto la condanna dell’imputato a 17 anni di reclusione, al netto dello sconto di un terzo della pena previsto. Il giudice ha concesso un anno e otto mesi in più, sempre pochi per la madre di Santo. Non le bastano le spiegazioni del suo stesso legale, Massimo De Marco: «È assolutamente un omicidio senza alcun senso, purtroppo la legislazione minorile prevede pene contenute, inevitabilmente. Però c’è soddisfazione perché è stata accertata, senza ombra di dubbio, la responsabilità dell’imputato». Alla reazione furibonda di Filomena Di Mare, degli altri familiari e degli amici di Santo, si associa quella di Simona, una giovane madre che aspettava il verdetto all’esterno del Tribunale per i minorenni insieme al figlio. «È vergognoso, cosa ho insegnato a mio figlio venendo qui?
Volevo fargli capire che chi sbaglia paga e invece abbiamo avuto la dimostra che non è così. Al posto di Santo poteva esserci mio figlio o chiunque altro. Se questa è la giustizia, siamo rovinati».
Al sit-in c’erano altre madri di ragazzi uccisi per futili motivi nel napoletano, anche quella di Simone Frascogna, lo studente di 19 anni accoltellato a Casalnuovo il 3 novembre 2020, che invoca il ricorso a «leggi americane».La lite durante la quale è stato ammazzato Santo era esplosa per un paio di scarpe griffate sporcate con una pestata. Un motivo banale, che ha portato ad una tragedia senza senso.
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