
Simon Leviev, meglio conosciuto come il “truffatore di Tinder” è stato arrestato in Georgia, all’arrivo all’aeroporto di Batumi, nel sud-ovest del Paese. L’uomo, 34 anni, è diventato noto in tutto il mondo grazie al documentario “Tinder Swindler” (2022), che ripercorre come abbia truffato donne scandinave per 10 milioni di euro. In base alle prime informazioni a disposizione, è stato arrestato su mandato dell’Interpol, ma al momento non sono note le accuse a suo carico.
Tra il 2017 e il 2019, Leviev avrebbe utilizzato Tinder per spacciarsi per figlio del miliardario Lev Leviev – magnate dei diamanti – per spennare le donne iscritte alla celebre app di incontri. La storia dell’uomo è emersa grazie a un’inchiesta di un giornalista israeliano e del tabloid norvegese Verdens Gang. Leviev – all’anagrafe Shimon Yehuda Hayut – contattava donne scandinave sull’app. Dopo aver guadagnato la loro fiducia con messe in scena, sarebbe riuscito a ottenere denaro. Il 34enne ha respinto tutte le accuse nei suoi confronti. Ha affermato di non essere "un impostore", ma un "legittimo imprenditore" che ha fatto fortuna con i bitcoin.
Nonostante ciò, è stato condannato a quindici mesi di carcere per frode, falsificazione e furto. Arrestato nel 2019 in Grecia con un passaporto falso, è stato estradato in Israele ma è riuscito a evitare di scontare tutta la pena in carcere grazie alla pandemia da Covid-19. L’uomo è stato inoltre condannato a pagare 35.000 sterline di risarcimento alle vittime e una multa di circa 4.600 sterline per possesso di passaporto falso.
Ora un nuovo arresto. Interpellato dall’Afp, il portavoce del ministero degli Interni georgiano Tato Kuchava ha confermato che l’arresto è avvenuto all’aeroporto di Batumi con mandato di cattura internazionale.
Gli avvocati dell’uomo hanno dichiarato ai media israeliani di non conoscere i motivi del fermo. "Ho parlato con lui stamattina dopo il suo arresto, ma non ne comprendiamo ancora il motivo" quanto dichiarato: "Ha viaggiato liberamente in tutto il mondo".