
Dopo oltre quindici anni, un documentario targato Netflix ha convinto la giustizia francese a riesaminare il caso del suicidio di Kristina Rady, ex moglie del cantante Bertrand Cantat, già condannato per aver ucciso a pugni la compagna Marie Trintignant nel 2003. Secondo quanto riportato da RTL e confermato dalla Procura di Bordeaux, è stata aperta un’inchiesta preliminare per violenza domestica intenzionale.
La morte di Kristina Rady risale al gennaio 2010: la donna, 42 anni, venne trovata impiccata nella sua casa di Bordeaux. Era divorziata dal cantante dei Noir Desir da otto anni, ma dormiva sotto il suo stesso tetto. Il cadavere venne scoperto dal figlio dodicenne, l’autopsia non rilevò tracce di percosse e le indagini vennero archiviate. Ma mesi prima della morte, la donna aveva registrato un messaggio con la voce terrorizzata in cui parlava della violenza subita da Cantat, sposato nel 1997. "Ieri ho quasi perso un dente. Mi ha lanciato il telefono e gli occhiali. Mi ha lanciato qualcosa con tale violenza che il mio gomito è completamente gonfio e, purtroppo, mi ha persino rotto una cartilagine" le sue parole nel messaggio registrato sulla segreteria telefonica dei genitori.
Ora il procuratore Renaud Gaudeul ha deciso di aprire una nuova inchiesta dopo la messa in onda del documentario “Da rockstar a assassino: il caso Cantat” sulla celebre piattaforma streaming. "Guardarlo mi ha portato a riesaminare il fascicolo di indagine sulle cause di morte aperto in seguito alla morte di Kristina Rady” la conferma del procuratore: "Dopo aver esaminato il rapporto, ho notato che quanto trasmesso su Netflix conteneva diverse dichiarazioni e testimonianze non incluse nei fascicoli. Ho deciso di riaprire questo caso di violenza intenzionale all'inizio di questo mese".
Tra le testimonianze più forti, quella della cantante Lio: “L’ambiente della musica e del cinema ha reagito trattandomi come una pazza, in breve tempo mi sono ritrovata senza un contratto. Eppure, avevo solo detto la verità: Cantat picchia le donne e non esita a ucciderle. Tutti sapevano che era un uomo violento”.
Lio era grande amica di Marie Trintignant, picchiata a morte dall’artista a Vilnius, in Lituania, dove stava girando un film.
Cantat venne condannato a otto anni di carcere, pena che scontò nel carcere di Muret fino al rilascio avvenuto nell’ottobre del 2007. La Rady difese il padre dei suoi figli, affermando di non aver mai subito violenza da parte sua. Un racconto molto diverso dal contenuto del messaggio inviato ai genitori qualche tempo prima di morire.