Cronaca internazionale

Dal carcere alla politica: la seconda vita di Viktor Bout, il "mercante della morte"

Il trafficante di armi russo era stato condannato a 25 anni in un carcere negli Stati Uniti. Libero dopo uno scambio di prigionieri, si è reinventato come politico locale russo candidandosi a Ulyanovsk

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Ha operato in alcuni dei luoghi più pericolosi del pianeta, fino a diventare uno degli uomini più ricercati del mondo. Nell'ambiente del traffico illegale di armamenti si era guadagnato il soprannome di "Merchant of Death", ovvero "Mercante della morte", grazie ad un alone quasi leggendario e un fiuto infallibile. Il 6 marzo 2008 Viktor Bout viene arrestato a Bangkok, in Thailandia, da agenti della polizia thailandese in collaborazione con la Dea. Condannato a scontare una pena detentiva di 25 anni negli Stati Uniti, la sua carriera criminale sembrava essere giunta al capolinea.

Nel dicembre 2022, Bout è stato però rilasciato dagli Usa in seguito ad uno scambio di prigionieri con il Cremlino, nello specifico per la cestista statunitense Brittney Griner, arrestata da Mosca per possesso di stupefacenti. Adesso, rientrato in Russia e dopo nove mesi di libertà, l'ex trafficante d'armi è pronto a tuffarsi in politica.

La nuova vita di Viktor Bout

Bout ha scelto di reinventarsi come politico locale russo. Il 56enne si è infatti candidato a Ulyanovsk, un'area situata a 700 chilometri da Mosca (per la cronaca, la stessa nella quale è nato Lenin). "Sono stato 15 anni in un carcere federale. Quindi cosa vi aspettate, che vada in vacanza? No, devo fare tutto quello che posso per il mio Paese", ha dichiarato l'ex trafficante d'armi in un'intervista al New York Times.

Bout, come detto, è tornato in patria lo scorso inverno tramite lo scambio di prigionieri con la star del basket americana Griner. "Quando si è assenti per 15 anni dal proprio Paese, bisogna pur ricominciare da qualche parte. Per me un incarico regionale è il modo migliore per capire i problemi. Ho bisogno di incontrare gente e di imparare come vive", ha raccontato il Mercante della morte, spiegando che il suo reinserimento nella società russa include piccoli passi, quali l'uso dello smartphone.

L'ingresso in politica

La sua affermazione come politico nel sistema politico russo, ha scritto il quotidiano statunitense, mostra a sottolineare come il Cremlino sia ansioso di trovare volti nuovi per mantenere il suo sostegno popolare.

Nel caso in cui dovesse avere successo alle elezioni regionali, Bout non sarà il primo accusato di crimini da parte dell'Occidente ad assumere incarichi pubblici nel governo russo. Da quando è rientrato in Russia, il 56enne ha viaggiato spesso nelle città occupate dell'Ucraina e in Crimea. Secondo alcuni osservatori la sua presenza in Russia potrebbe aiutare il Cremlino, soprattutto ora che l'impero di Evgenij Prigozhin si sta riorganizzando in Africa.

L'arresto e la liberazione

Il trafficante russo è stato arrestato in Thailandia nel 2008 in un'operazione statunitense. È stato giudicato colpevole nel 2011 in un tribunale di Manhattan, e condannato a 25 anni di prigione con alle spalle quattro reati, tra cui cospirazione per uccidere americani e cospirazione per fornire materiale sostegno ad un'organizzazione terroristica.

Bout aveva costruito il suo impero durante l’era selvaggia post-sovietica, inviando flotte di aerei in tutto il mondo per consegnare armi a ribelli, terroristi e militanti. È stato a lungo sospettato di avere legami con l'agenzia di intelligence militare russa, il Gru. Quattro giorni dopo il ritorno a casa, si è tesserato nel Partito Liberal Democratico russo.

Il fatto che Bout si candidi per una posizione di così basso livello indica che gli mancherebbe un sostegno politico di alto livello da parte del Cremlino, ha spiegato Andrei Pertsev, giornalista del quotidiano Meduza.

Quello, il sostegno del Cremlino, potrebbe arrivare in un secondo momento.

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