
Ghislaine Maxwell è pronta a parlare al Congresso. Come confermato dai suoi avvocati, l’ex complice di Jeffrey Epstein si è offerta di testimoniare a Capitol Hill ma ad alcune condizioni, tra cui l’immunità. Secondo quanto riportato dai media statunitense, il presidente della commissione di vigilanza della Camera James Comer ha citato la donna a deporre in agosto. In un primo momento gli avvocati Maxwell – condannata a 20 anni per traffico sessuale – avevano deciso di invocare i suoi diritti sanciti dal quinto emendamento (facoltà di non rispondere a domande che possono determinare responsabilità penali, ndr), ma poi si sono offerti di collaborare con il Congresso "se sarà possibile stabilire un percorso equo e sicuro".
Una novità significativa nel caso che sta tenendo banco sui media a stelle e strisce. Ricordiamo che nelle scorse ore Usa Today ha riportato che, secondo gli avvocati della complice del finanziere pedofilo, il Dipartimento di Giustizia starebbe cercando di riscrivere un accordo di patteggiamento del 2007 con Epstein che avrebbe dovuto proteggere proprio la complice Maxwell. Un tentativo che si inserirebbe nel contesto del ricorso della donna alla Corte Suprema attraverso il quale sta chiedendo l’annullamento della sua condanna.
Il caso "riguarda quello che il governo ha promesso, non quello che ha fatto Epstein", quanto evidenziato dai difensori della Maxwell. Gli avvocati hanno anche mandato un messaggio per il presidente Donald Trump, già al centro di uno scandalo per i suoi presunti legami con il miliardario morto suicida in carcere nel 2019: "Stiamo facendo appello non solo alla Corte Suprema ma al presidente stesso per riconoscere quanto sia profondamente ingiusto usare Ghislaine Maxwell come capro espiatorio per i crimini di Epstein, specialmente quando il governo ha promesso che non sarebbe stata perseguita penalmente".
Negli scorsi giorni la Maxwell ha incontrato due volte il viceprocuratore generale Todd Blanche per rispondere ad alcune domande su Epstein. Nelle scorse ore il presidente americano ha dichiarato che sarebbe "autorizzato" a graziarla, ma "sarebbe inappropriato parlarne".
La Corte Suprema potrebbe decidere a fine settembre se considerare l'appello di Maxwell, ricordando che l'accordo di patteggiamento di Epstein "che molti hanno criticato come eccessivamente indulgente, includeva una clausola che proteggeva i potenziali co-cospiratori dalle accuse penali".