Charles Sobhraj, truffe e violenza: così The Serpent sconvolse l'Asia

Intelligente, affascinante, spiegato: Charles Sobhraj ha commesso almeno 12 omicidi tra il 1975 e il 1976, ma il bilancio potrebbe salire a 20

Charles Sobhraj, truffe e violenza: così The Serpent sconvolse l'Asia

Truffatore, mago della fuga, assassino. Charles Sobhraj è il serial killer più famoso della storia del Sud-Est asiatico: almeno 12 vittime, ma il bilancio potrebbe salire a 20, di cui 14 solo in Thailandia. Accompagnato da svariati soprannomi – “The Bikini Killer” il più conosciuto – si è fatto conoscere per la sua brutalità e per l’amore per i riflettori: ha infatti raccontato i suoi omicidi come se fosse un gioco, ironizzando sul suo modus operandi e sulle sue vittime. Una fama enorme, complice la recente serie targata Bbc/Netflix “The Serpent”.

L'infanzia tra delusioni e violenze

Charles Sobhraj nasce il 6 aprile del 1944 nella Saigon occupata dai francesi: la madre è una contadina vietnamita, il padre è un ricco indiano. Fin da bambino conduce una vita piuttosto instabile, complice il rapporto incostante tra i genitori, che si separano quando ha appena 3 anni. La madre si risposa con un sergente francese e si trasferisce Oltralpe, dove inizia una nuova vita. Stesso discorso per il padre, che conosce una donna e inizia una nuova vita in patria.

Charles Sobhraj assiste a diversi episodi di violenza in India, comprese due esplosioni che provocano decine di vittime. Vive per espedienti, un’infanzia semplicemente terribile che non migliora nemmeno dopo il trasferimento a Marsiglia, dalla madre. Non riesce infatti a legare con la nuova famiglia e prova nostalgia per la sua terra. Ma non solo: Sobhraj inizia a sviluppare un profondo odio per la cultura europea, che sfocerà in un’incontenibile violenza a metà degli anni Settanta.

I primi crimini

Il primo crimine lo commette da adolescente, un furto in un negozio. Un episodio che scatena la rabbia della madre, abituata a trattarlo molto male sin da piccolo. Forse anche per questo soffre di enuresi notturna fino all’età di 15 anni. Per provare a risolvere il problema, la madre arriva a legargli il pene con una corda. Non mancano gli episodi di razzismo durante la permanenza in Francia.

Charles Sobhraj è indisciplinato, svogliato e pigro, tanto da finire in un collegio parigino. All’età di 16 anni, finalmente, torna a vivere con il padre in Vietnam, ma la sua condotta non cambia di una virgola. Il futuro serial killer continua a rubare e viene spesso pizzicato dalle autorità. Due anni più tardi torna in Francia, dove viene arrestato per furto e condannato a 3 anni di carcere. In prigione inizia a studiare e a imparare le lingue, una cultura che gli tornerà comodo per mettere a segno le sue truffe.

La passione per la bella vita

Uscito di prigione all’età di 22 anni, Charles Sobhraj incontra la parigina Chantal Compagnon e scoppia l’amore. Grazie al suo fascino e alla sua cultura, conquista la giovane europea ma non può competere con il suo stile di vita. Per questo motivo torna a delinquere, arrivando a rubare una macchina. Per quel furto torna dietro le sbarre, ma riesce a convincere la sua amata ad aspettarlo. Cinque mesi dopo, convolano a nozze. Chantal resta incinta e Sobhraj prova a restare sulla retta via, lavorando in un ristorante. Ma dura poco.

Charles Sobhraj emette assegni scoperti e inizia a truffare con regolarità. Nel 1970 la famiglia lascia la Francia e si trasferisce in India, dove entra in un giro di auto rubate. Ma inizia anche a giocare d’azzardo con regolarità, fino a quando perde più denaro di quanto ne guadagna. Allora inizia a derubare i turisti, drogandoli per portare via agilmente denaro e documenti. Le sue vittime predilette le scova sull’hippie trail del Sud-Est asiatico: giovani europei che rappresentano tutto ciò che odia.

Negli anni Settanta Charles Sobhraj entra ed esce – o meglio fugge – dalle galere di mezzo continente, saltellando dall’India all’Afghanistan. La moglie è sua complice, ma qualcosa si spacca nel 1973: la famiglia lascia Kabul, ma la donna torna in Francia insieme al figlio e chiede il divorzio per i continui tradimenti. La separazione viene vissuta dall’uomo come una sorta di affronto imperdonabile, un sentimento che lo porterà a sfogare la sua rabbia in maniera brutale.

Charles Sobhraj diventa "The Bikini killer"

Nel 1975 Charles Sobhraj è un criminale in carriera e decide di spostarsi a Bangkok, in Thailandia, dove inizia una relazione con la canadese Marie-Andrée Leclerc. Lei diventerà la sua complice: insieme assolderanno il giovane indiano Ajay Chowdhury. A ottobre il mago della fuga si trasforma in un assassino seriale, si trasforma nel “Bikini Killer” (per i vestiti indossati dalle sue vittime, ndr). Il 18 ottobre del 1975 uccide la diciottenne Theresa Knowlton, rea di essere sessualmente disinibita e interessata al mondo spirituale: la incontra in spiaggia, le mette del sedativo nel caffè e la strangola. L’inizio di una lunga serie di delitti, anche se il corpo della giovane verrà identificato solo 7 mesi più tardi.

Il 28 novembre del 1975 un altro omicidio, ancora più cruento. La vittima è il giovane turco Vitali Hakim: picchiato selvaggiamente, viene bruciato vivo. Il suo corpo sarà trovato semi-carbonizzato. Il 16 dicembre del 1975 è il turno di una coppia di turisti olandesi, il 29enne Henk Bintanja e la 26enne Cornelia Hemker, anche loro brutalmente percossi e bruciati vivi. Il metodo è sempre lo stesso: Charles Sobhraj si spaccia per un commerciante di pietre preziose, invita le vittime nella sua villa di Bangkok e lì vengono drogate prima e uccise poi. Bintanja e Hemker vengono trascinati in una zona solitaria, percossi e arsi vivi.

Pochi giorni dopo è la volta della 24enne francese Charmayne Carrou, fidanzata di Vitali Hakim: la giovane viene strangolata con una violenza tale da avere l’osso del collo fratturato. Il suo cadavere viene rinvenuto a Pattaya Beach, dove era stato trovato quello di Theresa Knowlton. Preoccupato dagli sviluppi delle indagini, Charles Sobhraj e complici decidono di trasferirsi in Nepal: il serial killer utilizza i documenti delle sue vittime e riesce a eludere ogni sospetto.

Arrivato a Katmandu, altro sangue: il canadese Laurent Carrière e l’americana Connie Jo Bronzich vengono percossi, accoltellati e bruciati. Il gruppo criminale continua a spostarsi di Paese in Paese e nel gennaio del 1976 firmano un omicido anche in India, a Vanarasi: avvelenano l’israeliano Avoni Jacob. Poi Sobhraj si dirige in Malesia, dove uccide il complice Chowdhury al termine di una rapina: il suo corpo non è mai stato trovato

L'arresto e la fama

Tornato in India, Charles Sobhraj arruola Barbara Smith e Mary Ellen Eather dopo averle plagiate. Le notizie sul serial killer del Sud-Est asiatico fanno il giro del mondo e il “Bikini Killer” diventa l’uomo più ricercato del mondo. Ma la sua furia non si placa: nel marzo del 1976 uccide via avvelenamento il turista francese Jean-Luc Solomon. Ma la sua carriera criminale termina nel luglio del 1976 a causa di una truffa: tenta infatti di derubare un gruppo di studenti, ma la droga fa effetto troppo presto e i giovani svengono nella hall del loro albergo. Vengono contattate le autorità e Sobhraj viene arrestato insieme alle complici. Queste ultime confessano subito: avvelenamenti, truffe e omicidi, nessun segreto.

Sulla base delle informazioni raccolte, le autorità indiane lo accusano dell’omicidio di Jean-Luc Solomon e dell’avvelenamento degli studenti. Nel 1977 viene condannato a 11 anni di prigione. La complice Marie-Andrée Leclerc viene invece liberata nel 1983 perché malata: ha un tumore alle ovaie e morirà l’anno successivo. Barbara Smith e Mary Ellen Eather scontano 2 anni. Ma è solo l’inizio, perché le autorità degli altri Paesi iniziano a intentare cause contro di lui.

Nessun pentimento e nessun rimorso da parte di Charles Sobhraj, che anzi si vanta dei crimini commessi in una serie di interviste rilasciate allo scrittore australiano Richard Neville. Tracotante, ma estremamente furbo: per sfuggire alle autorità thailandesi e soprattutto alla pena di morte prevista per i crimini commessi a Bangkok, organizza una fuga dal carcere indiano. Catturato dopo 22 giorni, Sobhraj viene condannato ad altri 10 anni di reclusione, sufficienti per eludere il processo thailandese.

Nel 1997 Charles Sobhraj esce di prigione e torna in Francia, dove vive come una celebrità: del resto è il più famoso criminale dell’Asia. Inizia a rilasciare costose interviste (circa 5 mila dollari a chiacchierata) e guadagna denaro con un libro e un film. Per 6 anni conduce una vita lussuosa, poi nel 2003 torna in Nepal per aprire un’attività, secondo altri per conquistare i riflettori dei media. Parliamo dell’unico posto al mondo in cui ci sono due crimini irrisolti di cui era sospettato e dove non c’era sospensione della pena. Charles Sobhraj viene dunque arrestato a Katmandu e accusato degli omicidi di Laurent Carrière e di Connie Jo Bronzich.

Nell’agosto del 2004 Charles Sobhraj viene condannato all’ergastolo per l’omicidio della Bronzich. Il 21 dicembre 2022 la Corte Suprema del Nepal ordina il suo rilascio per fattori d’età dopo aver scontato 19 anni. Il 23 dicembre viene rilasciato ed estradato in Francia, con l’ordine di non tornare in Nepal per almeno 10 anni.

“The Serpent”, la miniserie Netflix (ma non solo)

Tahar Rahim nei panni di Charles Sobhraj in The Serpent
Tahar Rahim nei panni di Charles Sobhraj in "The Serpent"

Come anticipato, Charles Sobhraj sono diventati famosi in tutto il mondo grazie ai media.

È stato oggetto di quattro biografie, tre documentari, il film di Bollywood “Main Aur Charles” e la miniserie Bbc/Netflix The Serpent. Quest’ultima, in particolare, ha avuto un enorme successo, tanto da raccogliere una candidatura ai Golden Globe del 2022 per la migliore interpretazione maschile a Tahar Rahim.

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