Negli Stati Uniti è la donna del momento, colei che è riuscita a battere in tribunale - almeno in parte - l'ex presidente Donald J. Trump. Secondo il verdetto raggiunto da un tribunale di New York, infatti, il magnate non ha stuprato ma ha aggredito sessualmente la scrittrice E. Jean Carroll nei camerini di un grande magazzino nel 1996, diffamandola poi sui social quando negò di averla conosciuta. Il tycoon dovrà ora risarcire in sede civile la scrittrice con un indennizzo di 5 milioni di dollari, 2 per abuso e 3 per diffamazione. Come scrive il New York Times, la giuria, composta da sei uomini e tre donne, ha stabilito che Carroll è riuscita a dimostrare che il magnate ha abusato sessualmente di lei quasi 30 anni fa in un camerino di Bergdorf Goodman, grande centro commerciale di lusso con sede sulla Quinta Strada a Midtown Manhattan. L'avvocato di Trump, Joseph Tacopina, ha annunciato che presenterà ricorso.
Chi è la scrittrice che ha vinto la causa contro The Donald
Nata a Detroit, Michigan, Carroll ha trascorso la sua infanzia a Fort Wayne, nell'Indiana, la maggiore di quattro figli in una famiglia che comprendeva un fratello minore e due sorelle. Ha frequentato l'Università dell'Indiana a Bloomington, nell'Indiana, dove era una cheerleader.
Prima di diventare "l'accusatrice di Trump", Carroll è stata Miss Indiana University nel 1963 e Miss Cheerleader nel 1964; a metà degli anni Ottanta è stata autrice per il celebre show Saturday Night Live e, nel 1987, è stata nominata agli Emmy per la miglior sceneggiatura per un programma musicale o varietà. Ma Carroll è famosa, in particolare, per la sua rubrica sulla rivista Elle ("Ask E. Jean"), che ha tenuto dal 1993 al 2020. Nel 2002, lei e sua sorella Cande Carroll hanno fondato GreatBoyfriends.com, marchio acquisito da The Knot Inc. nel 2005. Insieme a Kenneth Shaw ha inoltre fondato Tawkify, un sito di incontri online lanciato nel gennaio 2012.
Il libro e l'atto d'accusa contro Trump
E. Jean Carroll, 79 anni, editorialista di lunga data per la rivista Elle, ha accusato per la prima volta il tycoon in un libro pubblicato nel 2019, nel quale affermava che Trump l'aveva violentata nel camerino del grande magazzino di lusso di Manhattan nel 1995 o 1996. Trump rigettò pubblicamente quell'accusa, sostenendo che Carroll "non era il suo tipo". Il 25 settembre dello scorso anno la giornalista ha intentato una causa per stupro e diffamazione nei confronti dell'ex presidente, pochi minuti dopo l'entrata in vigore di una nuova legge statale, a New York, che consente alle vittime di violenza sessuale di citare in giudizio i presunti responsabili per fatti avvenuti anche diversi decenni prima. In precedenza, le era stato impedito dalla legge statale di fare causa per il presunto stupro perché erano passati troppi anni dal fatto.
Le sue parole
“Ho intentato questa causa contro Donald Trump per riabilitare il mio nome e riavere indietro la mia vita. Oggi il mondo conosce finalmente la verità. Questa vittoria non è solo per me, ma per ogni donna che ha sofferto perché non è stata creduta". Sono queste le sue prime parole dopo il verdetto che le ha dato - almeno parzialmente - ragione. Il caso è scoppiato nel giugno 2019, quando Jean. E.
Carroll ha pubblicato il suo libro A cosa servono gli uomini? Una proposta modesta accusando l'ex presidente e Ceo della Cbs Les Moonves e Donald Trump di averla violentata a metà degli anni Novanta. Carroll sostenne che Trump l'aveva "violentata e palpata con la forza", diffamandola quando negò di aver compiuto quel gesto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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