
Un raid israeliano ha colpito la Chiesa cattolica della Sacra Famiglia, situata nella parte vecchia di Gaza. Il bilancio è di due vittime – due donne palestinesi – e di diversi feriti, tra cui Padre Romanelli, parroco del monastero che dall’inizio della crisi in Medio Oriente dà rifugio alla popolazione cristiana e alle famiglie in difficoltà. Secondo le prime informazioni a disposizione, il religioso sarebbe rimasto leggermente ferito a una gamba.
Chi è Padre Romanelli
Nato in Argentina da una famiglia italiana, Padre Gabriel Romanelli ha 55 anni e fa parte dell’IVE, ossia dell’Istituto del Verbo Incarnato, la congregazione religiosa conosciuta per il suo spirito missionario e per l’impegno nell’evangelizzazione nei contesti più difficili al mondo. Il suo percorso sacerdotale lo ha accompagnato in Medio Oriente, a Gaza, dove la presenza cristiana è ridotta ma comunque significativa.
Come evidenziato dal Messaggero, Padre Romanelli è il punto di riferimento dei fedeli della chiesa della Sacra Famiglia, l’unica attiva nella Striscia e situata nel quartiere al-Zaitoun di Gaza. Il religioso ha offerto sostegno spirituale ma anche umano e materiale, soprattutto dopo il 7 ottobre. Il complesso comprende la chiesa, la scuola, l’orfanotrofio e il convento delle Missionarie della Carità: una struttura che interpreta un ruolo fondamentale nell’istruzione e nel fornire assistenza a vulnerabili e fragili.
Come ricordato da Famiglia Cristiana, il 7 ottobre era a Betlemme e ha fatto di tutto per rientrare a Gaza e stare vicino alla popolazione innocente. Le testimonianze recenti confermavano una situazione di grande difficoltà, con pochi viveri e tanti allarmi. Nonostante gli ostacoli, ha continuato e continua a lottare, dando coraggio agli altri e invocando l’intervento della comunità internazionale per il cessate il fuoco definitivo.
Dall'inizio della guerra a Gaza, tre parrocchiane della Sacra Famiglia sono state uccise. La comunità cristiana si è fortemente ridotta, dimezzandosi: "Siamo circa 500 accampati in ogni angolo della parrocchia della Sacra Famiglia. Prima del 7 ottobre i cristiani a Gaza era 1017, circa 300 sono riusciti ad uscire dalla Striscia quando era ancora aperto il valico con l'Egitto di Rafah, 54 sono morti, 16 sono stati uccisi nel bombardamento che ha colpito la chiesa di san Porfirio del Patriarcato ortodosso" la conferma di Padre Romanelli.
“C’è tanta stanchezza e preoccupazione perché percepiamo di essere rimasti quasi soli in questa zona” ha raccontato pochi giorni fa ai microfoni di Vatican News 4, ponendo l’accento sulla difficile condizione della parrocchia: “La farina è intorno ai 18 euro al chilo, i pomodori
intorno ai 23 euro, una singola cipolla tra i 12 e i 15 euro. Per un chilo di zucchero ci vogliono almeno 100 euro. Ma intanto il caffè neanche amaro lo potremmo prendere: un chilo di caffè non costa meno di 250 euro”.