
Orrore a Tarczyn, piccolo comune della Polonia centrale, dove un parroco ha brutalmente ucciso un senzatetto al termine di una violenta discussione. Sul caso indagano le forze dell'ordine locali, mentre la comunità è caduta nello sconcerto.
Secondo quanto riferito dalla stampa estera, l'allarme è scattato lo scorso 24 luglio, intorno alle ore 22.20, quando un ciclista ha contattato le autorità dicendo di aver visto qualcosa di simile a un corpo umano che stava bruciando. La polizia ha raggiunto immediatamente il posto. Da qui le indagini, che hanno condotto alla canonica della parrocchia locale. Tutti gli indizi, infatti, riconducevano al parroco, che ha infine confessato l'omicidio.
A quanto pare il sacerdote e la vittima, un senzatetto di 68 anni, avevano discusso per via di un alloggio promesso a quest'ultimo nell'ambito di un accordo di donazione. In sostanza, il religioso si era impegnato a prendersi cura dell'uomo per tutta la vita in cambio della proprietà. Qualcosa è andato storto, perché fra i due è sorta una violenta discussione, conclusasi nel peggiore dei modi. Armato di un'ascia, il parroco ha aggredito il senzatetto. Poi, una volta compiuto il massacro, ha dato alle fiamme il suo corpo, quando la vittima si trovava ancora in vita.
La Procura Distrettuale di Radom ha fatto arrestare il sacerdote, che adesso rischia l'ergastolo. Sembra infatti certo che l'accusa di omicidio muterà presto in omicidio aggravato.
L'Arcidiocesi di Varsavia, sconvolta per l'accaduto, si è detta disponibile a collaborare e a prendere tutte le misure necessarie. "Non ho parole di conforto per voi oggi, né una spiegazione o una giustificazione", si legge in un comunicato dell'arcivescovo di Varsavia Adrian Józef Galbas. "Sono devastato e distrutto dalla notizia che uno dei miei sacerdoti ha brutalmente assassinato un uomo, un povero senzatetto. Come vescovo della Chiesa di Varsavia, mi sento moralmente responsabile di tutto ciò che accade in questa Chiesa, sia nel bene che nel male. Anche per questo terribile crimine. Vi chiedo scusa", prosegue il messaggio. "Chiedo a tutti i sacerdoti dell'Arcidiocesi di Varsavia di intraprendere penitenza personale e preghiera di riparazione a partire da oggi.
Questa domenica, facciamolo comunitariamente, dopo ogni Santa Messa in tutta l'Arcidiocesi. Il sangue del nostro fratello assassinato grida a Dio. Imploriamo Dio perdono, e chiediamo perdono alle persone. Io stesso lo chiedo".