Cronaca internazionale

Nave da guerra Usa abbatte drone dallo Yemen: alta tensione nel Mar Rosso

La Uss Mason stava rispondendo alla richiesta di aiuto della petroliera Ardmore Encounter, attaccata dai ribelli yemeniti con missili e motoscafi. Non è ancora chiaro se il bersaglio del velivolo fosse la nave statunitense

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Non si fermano le operazioni militari nel mar Rosso. Mercoledì 13 dicembre, il cacciatorpediniere Uss Mason della marina statunitense ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi, i ribelli filo-iraniani dello Yemen. Il vascello americano stava rispondendo alla richiesta di soccorso della Ardmore Encounter, una nave cisterna contro cui i terroristi che controllano parte del Paese del Golfo avevano lanciato due missili.

Stando a fonti ufficiali citate da Abc News, l’imbarcazione civile era appena entrata nelle acque vicine allo Yemen ed era diretta verso il canale di Suez. Pare anche che sia stata avvicinata da alcuni piccoli motoscafi dei ribelli. Non è ancora chiaro, inoltre, se il bersaglio del drone abbattuto fosse la Mason, già coinvolta in altre azioni contro gli Houthi, e il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) non ha rilasciato dichiarazioni in merito a quanto accaduto. Già il 3 dicembre un altro vascello americano, la Uss Carney, era stato attaccato dagli yemeniti.

L’episodio che ha visto come protagonista la Uss Mason è solo l’ultimo di una serie di azioni offensive dei terroristi yemeniti ai danni di navi impegnate a percorrere le rotte del mar Rosso, tra le più trafficate al mondo e fondamentali per il commercio internazionale. Inizialmente, gli Houthi avevano dichiarato che avrebbero preso di mira solo le navi legate a Israele, per poi espandere l’elenco dei propri bersagli a “tutte le navi di qualsiasi nazionalità dirette verso l'entità sionista”, ad eccezione di quelle cariche di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza. L’attacco alla petroliera norvegese Strinda, colpita da un missile il 12 dicembre, è stata la concretizzazione di queste minacce.

Tel Aviv e Washington hanno risposto all’aggressione degli Houthi già nelle scorse settimane, con l’invio di diverse navi militari che sono state in grado di scongiurare tentativi di abbordaggio e di abbattere droni e missili. A supporto delle flotte dei due Paesi è arrivata anche la Francia, la cui fregata Languedoc ha abbattuto tre velivoli senza pilota tra il 10 e il 12 dicembre, due diretti contro di lei e l’ultimo lanciato verso la Strinda.

La situazione nel mar Rosso è guardata con preoccupazione dalla comunità internazionale, che teme un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas e il coinvolgimento di altri Stati della regione. Per il momento, i Paesi impegnati nella difesa delle rotte commerciali non hanno risposto agli attacchi degli Houthi, ma se essi dovessero aumentare di intensità vi è il rischio che la situazione possa degenerare, anche con il coinvolgimento dell’Iran.

Secondo l’intelligence americana, infatti, le aggressioni perpetrate dalla milizia yemenita fanno parte della strategia di Teheran contro lo Stato ebraico e i suoi alleati, nonostante molti osservatori siano ancora convinti che gli Houthi stiano agendo in autonomia.

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